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Venerdì, 26 Aprile 2024
Coronavirus

Green Pass senza scadenza per i trivaccinati, in attesa di decisioni sulla quarta dose

L'ipotesi di togliere la data di scadenza del certificato verde in caso di booster già fatto è sul tavolo del ministero della Salute da giorni

La validità del green pass dall'1 febbraio sarà di 6 mesi invece dei 9 attuali. Sulla base della presa di posizione dell'European center for disease control (Ecdc) si pensa di allungare i tempi del pass rilasciato dopo la terza dose. Il governo ci sta lavorando e potrebbe decidere di non mettere più scadenze al documento. Più avanti, nel corso della primavera, in base alla situazione epidemiologica e alle nuove evidenze scientifiche sui vaccini, la durata potrebbe essere ridefinita.

La data chiave resta il 31 marzo, quando finirà lo stato di emergenza. Per allora tutto sarà più chiaro. L'ipotesi di eliminare la scadenza per i trivaccinati in attesa di fare chiarezza su nuove vaccinazioni è molto calda. Potrebbero esserci novità a giorni, fa sapere Today.it.

La possibilità che si arrivi ad una proroga "illimitata del green pass" per chi è vaccinato con tre dosi "è una prova di buon senso soprattutto nel momento in cui non sappiamo se e come si farà la quarta dose. Mi auguro che con la primavera non ci sia più necessità del green pass perché saremo arrivati a una copertura vaccinale tale che non ce ne sarà più bisogno". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova.

L'ipotesi di togliere la data di scadenza del certificato verde in caso di booster già fatto è sul tavolo del ministero della Salute da giorni. È indispensabile fare qualcosa, perché altrimenti a partire da marzo milioni di italiani rischiano di rimanere privi della certificazione verde che adesso è necessaria praticamente ovunque. Le prime persone a cui scadrebbe il green pass con le nuove regole dei 6 mesi sono medici e personale sanitario, persone fragili e anziani, che hanno fatto la terza dose a partire dai primi di ottobre e dunque la validità della loro certificazione scadrà ai primi di marzo.

Al momento l'estensine della durata del passaporto verde sembra l'unica strada percorribile. Poi nell'autunno 2022 si vedrà: magari dopo l'estate un nuovo richiamo si renderà opportuno soprattutto per i più fragili o per chi, come il personale sanitario, è più esposto al contagio. Per ora non è dato saperlo.

Non ci sono all'orizzonte cambiamenti impattanti per chi è guarito dal covid o per chi ha fatto solo le prime due dosi: in questi casi la durata del certificato resterà di sei mesi. Entro quella scadenza per vederlo rinnovato sarà necessario fare comunque il booster.

Colori regioni: rimane solo la zona rossa

I colori delle Regioni che ci accompagnano dal novembre del 2020 per scandire l'allarme covid sono pronti ad andare in soffitta. Potrebbe restare solo la zona rossa come 'freno di emergenza' in caso di esplosione dei ricoveri. Archiviate definitivamente le zone bianche, gialle e arancioni. Resterà sempre attivo comunque il monitoraggio dei positivi e dei ricoveri anche se in questa ultima voce non saranno calcolati tutti quei pazienti che risultano positivi in ospedale, ma sono ricoverati per altre ragioni (un infarto, un trauma, ecc.). Sono questi i due punti fermi del confronto Governo Regioni nel complesso percorso verso la 'normalizzazione' del covid.

Va sottolineato che i colori delle regioni sono ormai superati dagli eventi: tra zona bianca, gialla e arancione non cambia quasi nulla. La zona rossa diventerebbe molto lontana, se arriverà l'ok al parziale riconteggio dei ricoveri con i nuovi parametri. Ed è l'unica zona con restrizioni vere per tutti i cittadini: scattano in quel caso le chiusure, con coprifuoco e limitazioni agli spostamenti per tutti. Bar, ristoranti, negozi, palestre, cinema, teatri e musei chiusi per tutti, anche se si è vaccinati.

In zona rossa non si può uscire dal comune di residenza se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza. Ristoranti e bar sono chiusi, consentito soltanto l'asporto e la consegna a domicilio. Restano chiusi tutti i negozi a esclusione di quelli con codice Ateco consentito, in particolare alimentari, supermercati, farmacie, edicole, tabaccherie e abbigliamento per bambini. In tutti i casi i trasporti sono sempre aperti e accessibili, ma con green pass. Tuttavia, in base ai dati attuali, l'ipotesi che la Liguria possa finire in zona rossa risulta piuttosto remota.

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