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Caso ineleggibilità, la giunta fa quadrato intorno a Bucci e sale la polemica

Rimostranze da parte dei 21 firmatari della causa contro il "doppio mandato" di Marco Bucci per la difesa in aula del vicesindaco Pietro Piciocchi e l'intervento dell'assessora Lorenza Rosso

Per i firmatari del ricorso c'è stata "una pressione politica enorme, irrituale, fisica". Da una parte gli assessori Piciocchi e Rosso, l'Avvocatura del Comune, il presidente della Porto Antico Mauro Ferrando e, dall'altra, il legale dei ricorrenti Luigino Montarsolo.

L'udienza sulla presunta ineleggibilità di Bucci, andata in scena ieri pomeriggio nell'aula 9 del tribunale di Genova, si è giocata anche sulle forze messe in campo dal sindaco che hanno suscitato rimostranze da parte dei 21 firmatari della causa contro il "doppio mandato" di Primo cittadino e commissario straordinario per la ricostruzione sul Polcevera.

A suscitare polemiche il fatto che a difendere il sindaco in aula sia stato il vicesindaco Pietro Piciocchi e che durante l'udienza abbia anche preso la parola l'assessora comunale agli Affari legali, Lorenza Rosso. "Se il nostro ricorso verrà accolto e il sindaco decadrà, a prendere il suo posto sarà il suo vice, e insieme avvocato, che una volta alla guida del Comune sarebbe l'avvocato che ha perso per conto del suo sindaco", ha commentato Montarsolo che ha giudicato "del tutto singolare che ci si abitui a un vicensindaco che fa insieme il politico e l'avvocato del suo sindaco".

Il contestato intervento dell'assessora Rosso è arrivato anche in consiglio comunale dove Bucci e Piciocchi sono tornati ieri dopo l'udienza. A chiedere "chiarezza sulle origini di una decisione apparentemente molto grave", sono stati il segretario del Pd Simone D'Angelo e a seguire i consiglieri di opposizione Filippo Bruzzone e Arel Dello Strologo. "Questo scavallamento dell'Avvocatura comunale mi sembra quantomeno inopportuno e inusuale, poi mi riservo di approfondire la cosa", aveva stigmatizzato invece Montarsolo all'uscita del tribunale. "È come se un assessore ingegnere si sostituisse all'ufficio tecnico del Comune per presentare i progetti". Il caso ha avuto un seguito anche in consiglio comunale, dove Bucci e Piciocchi sono tornati alla fine dell'udienza.

Il vicesindaco Piciocchi questa mattina, tramite il suo profilo Facebook, ha infine voluto difendersi dalle accuse di protagonismo: "In piena trasparenza e con senso di responsabilità, dopo attenta riflessione, ho deciso di prestare la mia opera professionale a favore del sindaco Marco Bucci, anzitutto come piena e fattiva manifestazione di solidarietà nei suoi confronti, essendo stato egli sottoposto ad un'iniziativa giudiziaria che, a quanto mi consta, non ha precedenti e che rischia di compromettere la stabilità del governo cittadino in un momento caratterizzato da molte incertezze, oltreché che dalla necessità di attuare tempestivamente il piano nazionale di ripresa e resilienza, pena la perdita di finanziamenti essenziali per il futuro di Genova".

Piciocchi nonostante quelle che definisce strumentalizzazioni non si pente di averci messo la faccia perché "non credo che corrisponda al bene della nostra città, indipendentemente dalle opzioni politiche di ciascuno di noi e dal giudizio che si possa avere nei riguardi della Giunta, immaginare di provocare la fine anticipata dell'Amministrazione mediante l'aula giudiziaria e ciò a distanza di pochi mesi dal suo convinto rinnovo da parte dei cittadini genovesi".

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