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Gioco d'azzardo, coordinamento contro la Regione: "Perché la giunta non attua la legge?"

Il coordinamento 'Mettiamoci in gioco Liguria': "Bocciata la proposta di applicare una legge ferma dal 2017. Non hanno avuto il coraggio di farne una nuova e nemmeno di applicare quella vecchia per arginare questo male oscuro"

Nuovo grido d'allarme di 'Mettiamoci in gioco Liguria' sui rischi del gioco d'azzardo. Antonio Molari, Domenico Chionetti e Fausto Rossi per il coordinamento spiegano in un comunicato: "Per l’anno 2022, dopo diverse iniziative pubbliche, abbiamo avuto un confronto con i consiglieri regionali  per sottoporre alla loro attenzione la devastazione sociale rappresentata dall’azzardo, allo scopo di  rimuovere le cause che hanno impedito l’applicazione della legge 17 del 2012. Il confronto, a nostro giudizio, ha creato le condizioni per poter condividere le preoccupazioni per il danno, che questo male oscuro, crea nei confronti della popolazione e il danno economico che la raccolta fondi sottrae all’economia reale".

Il coordinamento 'Mettiamoci in gioco Liguria' passa poi all'attacco: "Non capiamo perché abbiano bocciato la proposta di applicare una legge ferma dal 2017. Non hanno avuto il coraggio di farne una nuova. Non hanno il coraggio di applicare quella vecchia. Quali sono i veri interessi che con queste posizioni si vogliono difendere? Sono o non sono responsabili della salute dei cittadini? Noi speriamo che esista una risposta a tutto questo".  

"In Italia  la raccolta per l’anno 2022 pare che sia attorno ai 140 miliardi - prosegue il coordinamento - .Chi viene colpito rispetto all’offerta che è presente sul territorio e online sono gli indigenti e la popolazione di ceto medio basso. In un convegno del 2014 tenuto a Bari dalla locale Fondazione Antiusura, la Procura Nazionale Antimafia denunciava il fatto che lo Stato incassava sette miliardi dalle tasse sull’azzardo e ne spendeva quattro volte tanto per costi sociali. Questo per dire che è sbagliato sostenere che con l’azzardo lo Stato faccia cassa. Non sappiamo bene con quali interessi rimane complice di questo disastro sociale".

"Oggi - conclude 'Mettiamoci in gioco Liguria' - la richiesta che è stata presentata a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, è, oltre quella dell’applicazione della legge regionale 17 del 2012,  di rappresentare alle forze politiche con eletti in Parlamento, l’esigenza dell’approvazione di una legge quadro che regolamenti il settore. L’intendimento del Coordinamento, che rappresenta circa 30 associazioni, è quello di continuare a promuovere il livello di sensibilizzazione della politica e della popolazione per garantire una condizione di prevenzione e finanziamenti per poter contribuire alla cura di coloro che sono stati spinti a cercare la fortuna attraverso l’azzardo diventandone schiavi".

Sul tema sono intervenuti anche i consiglieri regionali del Partito Democratico Enrico Ioculano e Pippo Rossetti: "La Giunta continua a fare l’occhiolino alle lobby delle slot: bocciato il nostro emendamento che chiede l'attuazione della legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico". 

“La giunta rigetta l’emendamento che chiede l’attuazione della legge numero 17 del 2012 per il  contrasto al gioco d’azzardo patologico celandosi dietro motivazioni infondate e strumentali, la realtà è che dietro la loro contrarietà c’è solo la volontà politica di non interferire con la lobby del gioco d’azzardo", così il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Ioculano.

"L’azzardo non è un gioco ma gioca sulle povertà delle persone offrendo ad esempio la colazione gratuita ai clienti per attrarli e costringerli a giocare.  Per questo la vicinanza con le scuole o strutture dei servizi sociali o vicino a luoghi di ritrovo per anziani va disincentivata", aggiunge il consigliere regionale Pippo Rossetti

"Da parte nostra andremo avanti con la nostra battaglia e nel 2023 avanzeremo una proposta di legge per evitare la distribuzione capillare sul territorio delle sale slot, perché i dati dimostrano che la capillarità invoglia al gioco creando dipendenze e tutelare i più fragili", concludono i consiglieri Dem.


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