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Cronaca

Sfollati: 56 notai e uno sportello per terminare le cessioni delle case entro il 20 dicembre

Inizia la lunga e difficile procedura con cui il Comune acquisirà le case in zona rossa destinate a essere demolite. Si discute sugli indennizzi, e il tempo è sempre meno

Inizia il lungo e complesso procedimento finalizzato ad acquisire i 266 appartamenti della zona rossa del ponte Morandi. Dopo un’assemblea infuocata al Teatro della Gioventù, in cui si è dibattuto principalmente di indennizzi e risarcimenti, il Comune ha annunciato l’apertura di uno sportello dedicato ai cittadini coinvolti nella procedura di cessione.

Lo sportello apre mercoledì 5 dicembre al terzo piano del Matitone, nella sede della struttura commissariale, con orario 9-19 (ma i cittadini coinvolti nel processo inizieranno a essere contattati già oggi), e resterà aperto sino al 7. La struttura commissariale del sindaco Marco Bucci ha anche messo a disposizione dei residenti di via Porro e via del Campasso 56 notai che si occuperanno di gestire gruppi di pratiche per velocizzare e semplificare le operazioni: l’obiettivo è acquisire tutte le case entro il 20 dicembre, in modo da ottenere gli indennizzi da parte di Autostrade. 

Gli incontri dal notaio, al di là di casi particolari, saranno due: un primo incontro presso lo studio in cui i cittadini saranno chiamati a presentarsi con i documenti, e un secondo incontro, in seguito, per la stipula della cessione, al quale dovranno essere presenti tutti i proprietari, eredi, usufruttuari dell’immobile. I cittadini non dovranno pagare l’atto, né corrispondere la parcella al notaio, cosa che spetterà alla struttura commissariale grazie all'accordo stipulato con l'Ordine.

«Se ci saranno contestazioni controlleremo di non aver fatto errori, ma poi bisognerà passare all'esproprio, che prevede una decurtazione del 10% del valore dell'indennizzo», ha spiegato l’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, che con la conversione del decreto Genova in legge è stato scelto per gestire i rapporti con la struttura commissariale.

Proprio a lui, lunedì sera, è toccato il compito di salire sul palco del Teatro della Gioventù e spiegare nel dettaglio le misure e l’iter previsti per l’acquisizione delle case in zona rossa che verranno quasi certamente demolite. E sempre a lui è toccato rispondere ai proprietari non residenti, sul piede di guerra per la decisione di destinare l’indennità da 45mila euro prevista dal Pris (la legge regionale sulle infrastrutture strategiche) e i 36mila euro per l’improvviso sgombero ai soli affittuari.

E le proteste non riguardano soltanto l’entità degli indennizzi (i proprietari non residenti vorrebbero vedersi destinati a livello regionale anche gli 81mila euro promessi agli affittuari, cifra che andrebbe ad aggiungersi ai 2.025 euro a metro quadro stabiliti con il Decreto), ma anche eventuali “nodi” burocratici come ipoteche, pertinenze, parcheggi, cantine e tutto ciò che potrebbe rientrare nella valutazione per la cessione.

A questo proposito, gli uffici del commissario hanno lavorato per ricostruire la situazione catastale, fumosa per diversi immobili, e tutti i conteggi e l’archivio informatico (creato appositamente) verranno forniti ai notai per velocizzare la procedura. Le rassicurazioni di Piciocchi e di alcuni membri della struttura commissariale non sono però bastate a calmare gli animi, e quando dal palco è stato sottolineato che in caso di contestazioni bisognerà procedere con l’esproprio e il taglio del 10% sull’indennizzo, dalla platea si sono alzate proteste che parlavano di«ricatto».

I fondi, lo ricordiamo, verranno erogati da Autostrade o, nel caso in cui la società dovesse rifiutarsi, dai soldi che il governo ha messo a disposizione del commissario Marco Bucci proprio a questa finalità: 30 milioni l’anno sino al 2020, una cifra che si teme possa non riuscire a fare fronte alle richieste di tutti coloro che hanno diritto a un indennizzo dopo la tragedia del 14 agosto.

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