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Sabato, 27 Aprile 2024

I quadri di Roberta Repetto in mostra: "La bellezza batte la violenza, messaggio contro la manipolazione mentale"

Pennellate e colori vivaci. Uno squarcio di luce nel buio. La storia di Roberta Repetto è tragica, ma alle pagine di cronaca nera fa da contraltare la bellezza dei suoi disegni, oggi protagonisti di una mostra allestita a Sestri Levante presso la Torre dei Doganieri. Teatri del Levante ospita infatti "La violenza e la manipolazione mentale", allestimento che intende riflettere su questo tema così importante partendo dalla vicenda di Roberta, 'Bobby' per gli amici, morta a 40 anni stroncata dalle metastasi di un melanoma il 9 ottobre 2020. Dopo un'agonia durata due anni.

La morte di Roberta Repetto

La vicenda è nota. Nel 2018 la donna era stata operata per togliere un neo su un tavolo da cucina in una delle stanze del centro olistico Anidra di Borzonasca, senza anestesia né esami né terapia post operatoria, era poi stata tranquillizzata che i dolori provati erano conseguenza di una 'purificazione spirituale', da curare con meditazione e tisane. Dopo un anno e mezzo era stata ricoverata, in condizioni disperate, all'ospedale San Martino per una gravissima forma di melanoma (un tumore della pelle) ormai in metastasi. Purtroppo non c'era più nulla da fare. In primo grado erano arrivate le condanne per omicidio colposo del 'santone' del centro olistico Paolo Bendinelli e del medico bresciano Paolo Oneda, mentre la psicologa Paola Dora era stata assolta. Nei giorni scorsi è iniziato il processo di appello, che proseguirà a novembre con la seconda udienza. 

"Mia sorella oltre la cronaca nera, la bellezza risponde alla violenza"

Roberta aveva talento per il disegno, nonostante avesse studiato al liceo classico, e la sorella Rita porta avanti il suo ricordo su un triplice binario. Alle richieste di giustizia si abbina infatti un'intensa attività con progetti, che coinvolgono anche scuole e case editrici, per sensibilizzare l'opinione pubblica e le persone sui rischi della violenza psicologica di tipo settario. Tutto questo ricordando 'Bobby' sotto una luce diversa. "Voglio che mia sorella sia ricordata non solo per un articolo di cronaca nera ma anche per la bellezza di tutto ciò che ha creato - spiega Rita Repetto a Genova Today - perché credo che rispondere con la bellezza alla violenza sia un modo utile per continuare a vivere". 

'La violenza e la manipolazione mentale', una mostra per riflettere

Alla Torre dei Doganieri sono esposte opere realizzate prima e dopo l'esperienza di Roberta al Centro Anidra ed emergono stili sicuramente molto diversi. Prima la grande tecnica, poi colori vivaci, pennellate forti e soggetti più stilizzati. Non c'è una spiegazione, mente e anima viaggiano su binari spesso insondabili. La mostra, curata da Carmen Falcone, è aperta dalle ore 18 alle 22:30 fino a domenica 30 luglio e comprende anche 'Le sensazioni astratte' di Micaela Mattioli e 'Gli sguardi celati Io sono, nonostante tutto' di Laura Zeni, due artiste che hanno trattato e interpretato, con il proprio stile, il tema della violenza e della manipolazione mentale.

La violenza e la manipolazione mentale, mostra di e su Roberta Repetto. Foto

Libri e segnalibri per sensibilizzare l'opinione pubblica 

 "Tanti di questi quadri sono poi finiti sulle copertine di libri - spiega ancora Rita Repetto - questo è il mio progetto che si chiama 'La pulce nel disegno' e che vuole appunto rispondere alla bruttura della violenza con la bellezza dell'arte di mia sorella". Gli acquarelli di Roberta vengono infatti donati a case editrici che li utilizzano per realizzare copertine di volumi che contengono all'interno una frase: 'In ricordo di Roberta Repetto e di tutte le donne vittime di omicidio'".

"Manipolazione mentale, ogni giorno raccogliamo segnalazioni"

Si tratta di una delle iniziative realizzate dalla famiglia, un impegno iniziato attraverso una pagina Instagram (@la_pulcenellorecchio), che si è poi trasformata in associazione, con l'obiettivo di sensibilizzare sulla violenza psicologica e i rischi del fenomeno settario e aiutare persone che si trovano in queste situazioni. "Riceviamo tantissime segnalazioni, - spiega ancora Rita Repetto - noi siamo attivi dal 22 febbraio scorso e ogni giorno veniamo contattati da persone in cerca di aiuto. Purtroppo in Italia non c'è un'istituzione, un organo preposto a questi controlli. La gente ci scrive, ci chiama, e noi li indirizziamo al Cesap, il Centro studi sugli abusi psicologici, composto da legali, psicologi e psichiatri che possono fornire un primo aiuto gratuito. Le persone in questi casi non sanno come comportarsi. Nella tragedia io sono contenta - sottolinea - perché piano piano si crea consapevolezza nell'opinione pubblica". 

I campanelli d'allarme da non sottovalutare

I disegni di Roberta Repetto sono stati anche stampati in segnalibri che vengono donati agli studenti delle scuole e che contengono un elenco dei segnali comportamentali che devono far suonare un campanello d’allarme nelle famiglie: "Credo sia importantissimo aiutare gli adulti di domani a riconoscerli. Esistono realtà nocive e sono presenti ovunque. Bisogna attivarsi quando si nota, in una persona cara, un allontanamento dalla famiglia, l'incapacità di prendere decisioni autonome, la perdita del pensiero critico, la venerazione per una persona, la modifica in comportamenti alimentari o nel modo di vestire, l'interruzione di trattamenti medici o risposte vaghe ed evasive a domande sulla sua vita. In questi casi - prosegue - bisogna stare molto attenti perché la persona potrebbe essere entrata in contatto con un culto distruttivo. Io non dico che tutte le realtà particolari siano delle psico-sette, ma voglio mettere la pulce nell'orecchio e dire 'attenzione', se un vostro amico o parente o conoscente è entrato in una nuova realtà e notate questi comportamenti attivatevi potrebbe essere una realtà non sana".

Il sindaco di Sestri Levante Solinas: "Una mostra per mettere la pulce nell'orecchio"

Nella giornata di giovedì 27 luglio 2023 anche il sindaco di Sestri Levante, Francesco Solinas, ha visitato la mostra e ha commentato ai microfoni di GenovaToday: "È importante essere qui. Si tratta di un'esposizione semplice, ma molto profonda, che tratta della vicenda di Roberta Repetto, vittima di un drammatico episodio di manipolazione, che l'ha poi portata attraverso alcune vicissitudini a trovare la morte. Questa mostra indica che Roberta era una persona comune, semplice, piena di vita, preparata nel suo ambito professionale. Eppure è rimasta vittima. Questo è il segnale che la mostra vuole dare. La possibilità di incappare in manipolatori mentali che coinvolgono in gruppi che poi portano a deviare la vita delle persone è sempre presente. Questa mostra serve proprio per mettere la pulce nell'orecchio, evitare il più possibile che queste situazioni possano ripetersi nella vita delle persone".

Il presidente della Regione Toti: "La vera sfida è la prevenzione, siamo tutte/i Roberta"

Anche il presidente della Regione Giovanni Toti ha inviato una lettera agli organizzatori della mostra: "Un'iniziativa dedicata a Roberta Repetto e alla sua terribile vicenda - si legge - per riflettere e sensibilizzare sulla violenza di genere. Un monito contro i maltrattamenti fisici e psicologici, stimolando alla riflessione. La vicenda di Roberta - afferma ancora Toti - uccisa non solo per l'operazione effettuata su un tavolo da cucina senza anestesia e biopsia, ma anche a causa delle manipolazioni perpetrate a suo danno negli anni, è la storia di migliaia di donne vittime di abusi e manipolazioni. Abbiamo patrocinato e sostenuto il progetto 'Siamo tutte/i Roberta' che continuerà con eventi fino ad arrivare alla giornata mondiale del 25 novembre dedicata alla lotta e alla violenza sulle donne. La violenza può avvenire in diversi ambiti, tra le mura domestiche, a scuola, nei luoghi dove più ci si sente al sicuro. Per questo - conclude il presidente della Regione - è essenziale prestare sempre grande attenzione ai segnali di un possibile abuso e anche iniziative legate al mondo dello spettacolo e dell'arte possono contribuire a formare le coscienze. La vera sfida è la prevenzione, da realizzare soprattuto sul piano culturale ed educativo".

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