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Cronaca

Iren rimborserà i canoni di depurazione degli ultimi 10 anni, ma non sarà facile avere i soldi

Della questione si occuperà a breve anche la Città Metropolitana, su richiesta dell'assessore regionale al ciclo delle acque, Giacomo Giampedrone. Accanto alle buone notizie, tuttavia, si presentano non poche criticità

Buone notizie per i cittadini dei comuni del genovesato e del Tigullio senza depuratore. Le società idriche del gruppo Iren si sono formalmente impegnate con l'Egato (ente di gestione integrata) a restituire alle famiglie i canoni di depurazione riscossi negli ultimi 10 anni in alcuni comuni della regione senza depuratore (tra cui Lavagna, Sestri Levante, Arenzano, Cogoleto, Casarza e Castiglione Chiavarese).

Della questione si occuperà a breve anche la Città Metropolitana, su richiesta dell'assessore regionale al ciclo delle acque, Giacomo Giampedrone, che ha posto la questione, come spiegato in risposta ad Armando Sanna (Pd-Articolo Uno), che ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta di attuare un tavolo di lavoro con Ato, enti gestori e Comuni interessati per definire meccanismi di informazione omogenei su tutto il territorio regionale.

Il consigliere ha rilevato che molti impianti in Liguria non svolgono attività di depurazione secondo le prescrizioni Ue e non hanno autorizzazioni allo scarico dei reflui nell’ambiente marino, come testimoniano gli annuali sopralluoghi compiuti da Arpal.

Come detto, Giampedrone ha spiegato di aver passato la palla alla Città Metropolitana di Genova e ha assicurato un tempestivo aggiornamento del Consiglio. Il problema nasce dal fatto che quanto dovuto sarà restituito agli utenti attraverso conguagli sulle prossime fatture dell'acqua nei prossimi 5 anni.

Ed emergono anche altre criticità. "Dall'obbligo di utilizzare una piattaforma - spiega il presidente di Assoutenti Liguria, Furio Truzzi - per avere l'importo dovuto anziché avere conguagli automatici, con evidenti esclusioni per gli analfabeti digitali, soprattutto gli anziani, al problema di quelle famiglie, che, pur avendo pagato per anni somme di denaro per la depurazione dell'acqua, non hanno più rapporti con la società perché magari hanno cambiato residenza, ma hanno comunque il diritto di ottenere i rimborsi".

"Proprio al fine di garantire a tutti gli interessati il diritto alla restituzione delle maggiori somme pagate a titolo di canoni di depurazione, chiediamo assieme alle altre associazioni liguri dei consumatori l'apertura di un tavolo immediato di confronto con Iren e Egato, in modo da concordare le modalità più eque e corrette per far ottenere agli utenti i rimborsi loro spettanti", conclude Truzzi.

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