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Cronaca

VIDEO | "Non è una regione per disabili", la Liguria nel servizio di Report

Secondo la Corte dei conti la Liguria è il fanalino di coda tra le regioni del Nord Italia con riferimento all'utilizzo dei fondi per le strutture semiresidenziali per persone disabili

"Non è una regione per disabili". Questo il titolo del servizio di Chiara De Luca, relativo alla Liguria, andato in onda nel corso della puntata del 5 giugno 2023 della trasmissione di Rai3 Report.

"Quali sono le problematiche affrontate dai disabili in Liguria? Dalle liste di attesa - spiegano i curatori dell'inchiesta - per le cure dei bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi del neurosviluppo, all'erogazione della 104, all'iscrizione scolastica, fino ai parcheggi su corso Italia, a Genova".

"Secondo la Corte dei conti la Liguria - ricorda l'autrice del servizio - è il fanalino di coda tra le regioni del Nord Italia con riferimento all'utilizzo dei fondi per le strutture semiresidenziali per persone disabili. Una mancanza di visione e di programmazione economica che alla fine lascia indietro i più deboli".

Nel servizio interviene anche Marco Macrì, vigile del fuoco e genitore di un bimbo disabile, oltre che portavoce delle circa duemila famiglie liguri con minori disabili in attesa dai cure convenzionate.

"Lunedì 5 giugno 2023 alle ore 21.30 è andato in onda Report, che ha rimarcato quanto da ottobre 2021 sostengo. Questa Regione e questo Comune - dichiara Macrì - non sono capaci di rispondere alle richieste d'invalidità civile nei tempi di legge, di erogare le terapie facenti parte dei livelli essenziali d'assistenza e non sanno abbattere le barriere architettoniche, creando una città a misura di bambino".

"In una regione - prosegue Macrì - dove si spende in Tricapodanno (libri contabili in procura) Ocean Race (i cui conti sembrano sollevare perplessità) sponsorizzazioni maglie di calcio delle squadre liguri (2.3 ml di euro) spot fatti dall'estero, sovvenzionamento canali televisivi privati locali ed eventi di ogni tipo è evidente che queste economie spese diversamente avrebbero potuto dare alla cittadinanza più fragile risposte diverse".

"Per le cure piu volte in Regione, presso Alisa, anche in tv e a mezzo stampa ho rimarcato - ricorda il vigile del fuoco - come le assunzioni presso la Asl di logopedisti e neuropsicomotricisti non avvenissero in tempi celeri e come non si sarebbe potuta dare una risposta immediata ma sono rimasto inascoltato. Il tempo che è galantuomo conferma che le logopediste promesse a dicembre 2021 dal presidente Toti, ex assessore alla sanità, se va bene arriveranno a settembre 2023. Cosi le famiglie che hanno accettato di essere prese in carico in Asl ad oggi hanno terapie parziali (solo psicomotriscistiche) e per un numero inferiore rispetto alla norma che voglio ricordare è di 132 ore in continuità di cura (vedi 197/2018) contro i pacchetti proposti di 80 ore in Asl".

"Gli enti accreditati - spiega Macrì - si ritrovano a sentirsi rispondere dai genitori, che ormai sono due anni o più che attendono le cure, che continueranno a pagarsi il terapista privato, utilizzando le indennità di frequenza e accompagnamento e corrispondendo con fondi propri la differenza, sfiduciati da questo sistema. Ne consegue che Asl dice di aver preso in carico il 30 per cento dei minori ma non è cosi, su 20 telefonate fatte da un ente accreditato, 18 sono le famiglie che rinunciano e 2 quelle che sono effettivamente prese in carico".

"Sarebbe bene - esorta Macrì - che Asl ad oggi ammettesse il fallimento del percorso cieco sin ora perseguito e ascoltasse il suggerimento dato due anni fa. Mettete due amministrative a fare le telefonate e pulite le liste d'attesa in modo che gli enti accreditati possano prendere in carico i bimbi in tempi celeri basta perdite di tempo sono livelli essenziali d'assistenza non cure accessorie".

"Passerei poi a parlare di scuola - prosegue il genitore -, il Duca degli Abruzzi ahimè è un caso che deve insegnare al Comune e alle Asl che quanto più volte ho richiesto ovvero il portale che interconnetta genitori, Asl, sportello scolastico comunale e regionale non è più procrastinabile per l'ennesima volta avverto che a settembre sopratutto per lo spostamento di 150 minori disabili per l'adeguamento antisismico con i fondi del Pnrr se questo strumento non sarà in piena funzione ci saranno enormi problemi con l'assegnazione di insegnanti di sostegno, Ose, Osa creando enormi problemi alle famiglie e grandi discriminazioni".

"I minori disabili - chiarisce Macrì - aumentano del 9 percento ogni anno e i ritardi per ottenere le certificazioni sono evidenti anche ai non addetti ai lavori. Questo portale permetterebbe di dare risposte immediate, non siate miopi all'evidenza anche l'Europa evidenzia la digitalizzazione di queste procedure".

"Termino parlando di barriere architettoniche - argomenta ancora Macrì -, corso Italia è stata consegnata alla cittadinanza senza semafori sonori, percorsi podotattili, decurtata di stalli per disabili non è possibile fare opere pubbliche e non prevedere il pieno accesso a persone con handicap è lesivo della loro dignità correre ai ripari dopo mesi è una beffa. Ad oggi il Comune ha dichiarato fare 20 stalli per disabili in prossimità di una delle otto spiagge che dovrebbero essere prive di barriere e che tra dieci giorni dovrebbero accogliere persone con disabilità motoria sensoriale e cognitiva e sono enormemente indietro".

"Suggerisco all'amministrazione pubblica comunale e regionale - prosegue - di fare meno comunicati roboanti per quanto sopra esposto. Le cure, l'istruzione, l'accesso ai luoghi, la mobilità sono diritti costituzionali ed ad oggi in questa regione e in questo comune si è molto indietro".

"Spiace sottolineare - si avvia a concludere Macrì - come a due giorni dalla messa in onda di Report l'associazione Uici Liguria commissariata dopo la scomparsa di Arturo Vivaldi, che mi aveva delegato per poter perorare i diritti dei minori disabili abbia revocato la delega insieme ad Anmic Genova, anch'essa commissariata e la cui sede in corso Torino è chiusa da mesi, il cui commissario è di Spezia e non conosce le peculiarità delle famiglie disabili genovesi come il commissario lombardo di Uici".

"Da oggi sul territorio - conclude Macrì - non ci sarà chi volontariamente, dedicando il proprio tempo libero, si prodigherà per i diritti lesi o in ritardo dei minori disabili anche perché Consulta Comunale e Regionale in questi due anni erano irreperibili alle famiglie e più di due letterine di richieste al governatore e sindaco non hanno fatto. Molto amareggiato ringrazio tutte le famiglie che mi hanno comminato la loro fiducia e per cui ho ottenuto quanto spettava ai propri congiunti ringraziando tutti per la solidarietà dimostratami".

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