rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

La nave di Emergency per salvare i migranti in mare salpa da Genova: dove e quando visitarla

La 'Life Support' realizza un progetto voluto fortemente da Gino Strada e sulle murate riporta le sue parole: "I diritti devono essere di tutti, sennò chiamateli privilegi"

È pronta a salpare da Genova la nave 'Life Support' di Emergency, acquistata per soccorrere chi rischia la vita attraversando una delle rotte migratorie più pericolose al mondo, il Mediterraneo centrale. La nave sarà aperta al pubblico per due giorni alla Calata Molo Vecchio al Porto Antico e chiunque potrà visitarla. Venerdì 21 ottobre 2022 i primi a salire a bordo saranno gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto nautico San Giorgio di Genova e Camogli. Nel pomeriggio del 21 ottobre dalle ore 17 alle ore 21 e sabato 22 ottobre dalle ore 10 alle ore 21 la 'Life Support' accoglierà i cittadini che vorranno vedere i suoi spazi. Per accedere è necessario portare con sé un documento di riconoscimento valido mentre i minori devono essere accompagnati. A causa della ripidità delle scale, il percorso sulla nave non è adatto a persone con difficoltà motorie.

La nave di Emergency per salvare i migranti in mare salpa da Genova. Foto

"Abbiamo pensato di aprire la nave al pubblico per mostrare come lavoreremo quando saremo in mare ma anche per offrire un’occasione di riflessione sulla necessità di avere politiche migratorie che salvaguardino la vita umana - afferma la presidente di Emergency Rossella Miccio -. Questo nuovo impegno contribuirà a riempire il vuoto lasciato da Italia e Unione Europea che avrebbero la responsabilità primaria di garantire il coordinamento delle attività di ricerca e soccorso e, prima ancora, di garantire percorsi legali, sicuri e rispettosi dei diritti umani a coloro che scappano da guerre, violenza e povertà".

Emergency: "Abbiamo una nuova nave a Genova, per salvare i migranti in mare"

La 'Life Support' realizza un progetto voluto fortemente dal fondatore di Emergency Gino Strada. Sulle murate della nave sono dipinte le sue parole: 'I diritti devono essere di tutti, sennò chiamateli privilegi". Emergency ha già partecipato ad attività di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo. Nel 2016 ha prestato assistenza medica, mediazione culturale e tutta l’assistenza ost salvataggio sulla nave Topaz responder dell’associazione Moas (Migrant Offshore Aid Station). Dall’estate 2019 fino al marzo 2022, ha collaborato con la Ong spagnola Proactiva Open Arms a bordo dell’omonima nave.

Morti e scomparsi nel Mediterraneo: i numeri 

La 'Life Support' rinnova l’impegno dell'associazione verso chi non vede riconosciuti né tutelati i propri diritti, primo tra tutti il diritto alla vita. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dal 2014 da oggi sono oltre 23.800 le persone morte o scomparse nella rotta del Mediterraneo centrale, Solo nel 2022 sono 1.200 le persone che hanno perso la vita o che risultano disperse in una delle rotte migratorie più pericolose al mondo. Nel 2021 i morti in mare sono stati oltre 1.500, una media di quattro al giorno.

"La mancanza di una missione navale europea rende urgente l’intervento in mare delle Ong. Anche per questo abbiamo voluto un progetto Sar - spiega il direttore del Field Operations Department Pietro Parrino -. Abbiamo lavorato duramente per arrivare a questo risultato. A bordo della nave portiamo l’esperienza maturata negli anni nei nostri progetti in Italia e all’estero che forniscono assistenza socio-sanitaria e cure di qualità".

'Life Support': i dettagli sulla nave

Si tratta di un offshore vessel lungo 51,3 metri e largo 12, per un peso di 1.346 tonnellate. La nave può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo. È suddivisa in sezioni: due aree di lavoro, l’area equipaggio e l’area accoglienza. Nella prima area Emergency ha posizionato mezzi adibiti al soccorso, ha adeguato le dotazioni di emergenza per il servizio di salvataggio e rimosso le dotazioni in uso non necessarie alle attività Sar per ricavarne dei magazzini. La seconda area è stata progettata da zero dall'associazione come area di ricovero e accoglienza per le persone soccorse: un ponte di circa 250 metri quadrati completamente coperto, il main deck, dove sono stati allestiti un ambulatorio medico, i servizi igienici, i posti letto e le sedute. Dal main deck si ha accesso al boat deck, cioè la zona di accoglienza all’aperto estesa circa 90 metri quadrati e dotata di panche riparate da un telo ombreggiante. Si tratta dell’area dove le persone soccorse verranno imbarcate dopo essere state salvate. Una zona dove il personale sanitario valuterà lo stato di salute delle persone soccorse. Sulla base dell’esito del triage, alle persone verrà assegnato un codice a seconda del quale verranno accompagnate in ambulatorio, sul main deck, in osservazione, sulle panche vicine o nella zona di accoglienza aperta.

L'equipaggio

Lo staff di Emergency sulla Life Support è composto dal coordinatore della missione Sar, un medico, due infermieri, due mediatori, due soccorritori, un rhib driver e un logista cui si aggiungono le nove persone che compongono l’equipaggio della nave. L'associazione è convinta che sia necessario prevedere canali di accesso legali e sicuri per le persone che devono lasciare i loro Paesi, perché non siano costrette a mettere a rischio la propria vita per arrivare in Europa. "Fino a quando l’Italia e l’Europa non daranno una risposta - si legge in una nota - Emergency continuerà a stare con chi salva, accoglie e non si gira dall’altra parte".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La nave di Emergency per salvare i migranti in mare salpa da Genova: dove e quando visitarla

GenovaToday è in caricamento