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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Marassi / Piazzale Marassi

Sfascia la cella e «il direttore lo premia con le sigarette»

«Un'estate bollente quella del Marassi di Genova». Così Fabio Pagani, segretario regionale della Uil penitenziari, che svela gli ultimi episodi, che hanno creato tensione nel carcere

Questa mattina un detenuto italiano, ristretto nella sesta sezione del carcere di Marassi, autorizzato dal magistrato a recarsi in permesso, ha tentato il suicidio tramite inalazione del gas di una bomboletta. L'uomo è stato salvato in extremis grazie all'immediato intervento dei poliziotti penitenziari di turno. La notizia arriva da Fabio Pagani, segretario regionale della Uil penitenziari.

«Un'estate bollente quella del Marassi di Genova - afferma Pagani -, dove altri episodi stanno mettendo in serio rischio l'istituto e soprattutto la professionalità della polizia penitenziaria, infatti ieri un detenuto romeno, isolato per presunta tubercolosi polmonare, dopo aver sfasciato per ben due volte la camera detentiva, ha ottenuto come 'premio dal direttore del carcere' un pacchetto di sigarette».

«Un gesto - prosegue Pagani - che rischia di provocare il tracollo della sicurezza dell'Istituto, se tale messaggio venisse recepito dagli altri detenuti (700 presenti circa). Per la Uil il quadro allarmante e grave delle criticità che avvolgono l'universo penitenziario meriterebbe maggiore attenzione da parte del governo e del parlamento. Prima che sia troppo tardi vogliamo auspicare che il ministro Orlando e l'intero Governo recuperino attenzione verso quanto accade nei nostri istituti di pena e per chi vi ci lavora».

«La questione penitenziaria non è solo una grave questione sociale. Essa è anche una questione sanitaria, umanitaria e di ordine pubblico. Ci piace pensare - conclude Pagani - che il governo e il parlamento vogliano calendarizzare una sessione davvero propedeutica all'analisi e alle soluzioni di quelle criticità che affogano il sistema penitenziario nell'inciviltà, nel degrado e nell'inefficienza. Semmai anche con sedute notturne. Oltre a recuperare i fondi per pagare le spettanze al personale, per gli interventi di manutenzione straordinaria verso le tante strutture che rischiano seriamente di crollare, occorre accelerare sulle assunzioni ma, soprattutto, definire una vera politica penitenziaria».

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