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Cronaca Foce / Viale Guglielmo Marconi

Entella: morti inspiegabili tra gli uccelli dell'Oasi

Dalla metà di luglio la popolazione faunistica del fiume è stata letteralmente decimata. Ancora sconosciute le cause, ma le associazioni chiedono l'intervento del Prefetto

Allarme degli animalisti per la morìa di volatili nella zona della foce dell’Entella, dove nell’ultimo mese si è riscontrata “una vera e propria decimazione della popolazione di anatre e uccelli”, come denuncia la lettera inviata dall’associazione Ayusya alla Prefettura di Genova.

Il fenomeno riguarda sia gli uccelli stanziali, sia quelli di passo o migratori che popolano le rive dell’Entella e che dalla metà di luglio in poi hanno incominciato drasticamente a diminuire: “Per cause a tutt’oggi sconosciute gli animali vanno incontro a una lenta quanto inesorabile fine prematura. Improvvisamente si può notare un animale ‘svogliato’, con difficoltà motorie sul posteriore, e, quasi sistematicamente, questo muore nel giro di massimo 48 ore”, denuncia l’associazione, che segnala che “sino al 10 luglio nel fiume Entella si potevano contare circa duecento anatre varie, ora il numero è di circa cinquanta esemplari”. Numerose anche le segnalazioni di cittadini che hanno notato la presenza di animali morti in mare.

“L’Oasi (l'Entella è stato classificato un SIC, un’Oasi faunistica, ndr) ha irrimediabilmente già perso la presenza di oca egiziana (delle prime a morire), moriglione, piovanello pancianera, folaga, germano reale e decine di ibridi di germano o di muta”, fa notare l’associazione, che dalla seconda metà di luglio denuncia il ritrovamento di uno o due esemplari al giorno, agonizzanti o già deceduti: “L’associazione ha più volte sollecitato telefonicamente l’ufficio ambiente del Comune di Lavagna domandando che venisse attivata l’Arpal per i test sulle acque ed ancor più sui fanghi ottenendo solo risposte evasive e denigratorie. L’ufficio ambiente di Chiavari è stato contattato solamente una volta ottenendo medesimo risultato”. Sino a oggi sono stati effettuati test mirati alla ricerca di sostanze tossiche e velenose e dell’eventuale virus dell’influenza aviaria (perché d’obbligo da protocollo), ma la cause della moria rimangono sconosciute.

“Negli anni scorsi erano già accaduti fatti simili, in misura più o meno rilevante, MAI le Amministrazioni hanno reso pubblico un perché. Il periodo era approssimativamente sempre il medesimo”, fanno notare i volontari dell’associazione Asyusa, che hanno deciso di chiedere al Prefetto di “convocare urgentemente Provincia, Comuni, Asl, Arpal e associazioni competenti per una riunione sul problema”.

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