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Cronaca Arenzano

I frati di Arenzano e il 'Caffè Carmelitano' nato durante il lockdown: "Con Whatsapp raggiungiamo 7mila persone nel mondo"

L'iniziativa ha compiuto due anni in questi giorni: "L'idea era nata per per tenerci in contatto durante il lockdown, nonostante il distanziamento, e poi la gente ci ha chiesto di mantenere questo appuntamento quotidiano"

L'idea è arrivata durante il primo lockdown, per rimanere in contatto con i fedeli che non potevano più andare a messa e cercare un modo per non farli sentire soli: un messaggio vocale di pochi minuti su Whatsapp ogni giorno, all'ora della colazione, per raccontare passi del Vangelo e riflettere. Così il "Caffè Carmelitano" dei frati di Arenzano, partito un po' per caso, ha raggiunto un successo inaspettato, e i carmelitani scalzi hanno deciso di mantenere l'appuntamento quotidiano anche dopo il lockdown. Adesso, proprio in questi giorni al secondo compleanno dell'iniziativa, a ricevere i messaggi vocali dei frati - che partono dal santuario di Gesù Bambino di Praga di Arenzano - sono quasi 7mila fedeli in tutto il mondo: dall'Italia, ma anche dal resto d'Europa e poi Usa, Maldive, Canada, America Latina, Africa. 

Numeri molto alti se si pensa che nei primi mesi il "Caffè Carmelitano" veniva inviato a poche centinaia di persone. "L’idea - spiega padre Davide Sollami, vice priore del santuario - era nata inizialmente per tenerci in contatto durante il lockdown, nonostante il distanziamento, e poi tanta gente ci ha chiesto di mantenere questo appuntamento quotidiano anche dopo: è un modo per iniziare la giornata con un 'caffè' che fa pensare, riflettere, sperare, e che tiene compagnia anche nei momenti più bui. Avevamo iniziato nei primi giorni di marzo 2020 spinti dalla volontà di fare qualcosa per non lasciare soli i fedeli, in molti ci avevano manifestato la volontà di non perdere i contatti".

Oggi circa una trentina di frati si occupa a rotazione del "Caffé Carmelitano": insieme a loro, anche i ragazzi del seminario di Arenzano e non di rado anche sacerdoti che operano nelle missioni carmelitane in Centrafrica, italiani e centrafricani. "È interessante - conclude padre Davide - perché loro mandano sempre anche riflessioni, proverbi e racconti dai villaggi, insomma è un Vangelo arricchito dalla cultura del posto". 

Il successo di questi messaggi vocali - che vengono inviati gratuitamente a chi ne fa richiesta collegandosi al sito caffecarmelitano.com - è dovuto principalmente al passaparola, ma anche da alcuni momenti come la benedizione di Gesù Bambino dal tetto del seminario, trasmessa in tv nell'impossibilità di celebrare la cerimonia dal vivo: i frati hanno creduto nella svolta tecnologica e adesso mandano i loro messaggi anche su Telegram.

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