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Marassi, prima distrugge la cella poi aggredisce un ispettore di polizia penitenziaria

L'ispettore, per le ferite riportate, è stato portato al pronto soccorso: è successo nella mattinata di domenica 5 novembre

Prima ha distrutto la sua stessa cella, poi ha brutalmente aggredito un ispettore di polizia penitenziaria: è successo nella mattina del 5 novembre nel carcere di Marassi.

Un detenuto di origine nigeriana che si trova in carcere per resistenza, lesioni, produzione e traffico di droga ha prima sfasciato gli arredi senza alcun apparente motivo, poi ha colpito l'ispettore che, per le ferite riportate, è stato portato al pronto soccorso.

"La circolare diramata dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, finalizzata a contenere la spirale di violenza nelle carceri, non sembra affatto risolutiva” è il commento di Fabio Pagani, segretario Regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“La violenza e le aggressioni alla polizia penitenziaria - prosegue Pagani - oltre quattro al giorno quelle più gravi, si combattono con la sicurezza, la prevenzione, l’organizzazione, gli equipaggiamenti e, quando occorre, con la repressione concreta. Il mero trasferimento dei detenuti facinorosi, per quanto a volte necessario proprio per la mancanza di tutto quanto anzidetto, non solo non è risolutivo, spostando il problema da una parte all'altra, ma aggrava il già insostenibile carico di lavoro degli operatori, finendo per ripercuotersi proprio sui livelli di sicurezza e così alimentando un circolo vizioso. Il governo prenda atto dell'emergenza e vari un decreto che consenta assunzioni straordinarie, procedure accelerate nel corpo di polizia penitenziaria e il potenziamento degli equipaggiamenti”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, commenta: "Chiediamo pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del carcere di Marassi e dei penitenziari liguri che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della regione". "La violenza da parte di detenuti aggressivi è in costante aumento - conclude il segretario regionale Sappe Vincenzo Tristaino - al punto da diventare un'emergenza sociale in ambito carcerario".

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