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Il vecchio plastico ferroviario abbandonato torna a vivere: "Lo porteremo nelle scuole"

Una farmacista di Mignanego ha donato decine di modellini - appartenuti al padre, mancato nel 2009 - all'associazione Dlf Genova che li porterà nelle scuole: "Mio papà ne sarebbe contento, il suo lavoro tornerà a vivere"

Giaceva abbandonato in una soffitta, l'enorme plastico con locomotive e vagoncini che simulavano una vecchia ferrovia di fine '800. Questo fino a quando l'erede del collezionista non ha deciso di donarlo a un'associazione - il Dopolavoro Ferroviario di Genova - per riportarne i pezzi agli antichi splendori e poterlo utilizzare per scopi didattici, al fine di mostrare ai ragazzi delle scuole come funzionava il trasporto ferroviario di un tempo.

Decine di modellini - almeno una cinquantina per il momento - sono arrivati nei giorni scorsi nella sede del Dlf, frutto della donazione di Monica Rebesco, farmacista di Mignanego. I pezzi appartenevano a suo padre ma, dopo la sua morte, erano rimasti inutilizzati e si stavano deteriorando. Adesso potranno trovare nuova vita anche tra le mani dei ragazzi delle scuole di Genova: "Mio padre Carlo - racconta Monica - era una persona estrosa e curiosa, aveva un sacco di interessi. Pur non essendo un ferroviere, bensì un economo dell'ospedale Galliera, a un certo punto iniziò a interessarsi di modellismo ferroviario: nacque una vera e propria passione per i trenini, si informava, comprava riviste, andava a cercare i pezzi più rari".

La famiglia Rebesco negli anni '80 prese in affitto una casa a Moneglia e, nel sottotetto, Carlo realizzò il suo laboratorio: "Qui portava avanti i suoi interessi, tra cui la pittura e il ferromodellismo - dice la figlia -. Iniziò a sfruttare lo spazio del solaio per costruire un grande plastico: creava montagne, prati e fiumi a mano, in cartapesta, ricordo che spesso mi diceva di andare a giocare con i trenini insieme a lui e quando ci ripenso sorrido perché era una scusa per coinvolgermi nel suo hobby".

Nel 2009, però, Carlo improvvisamente manca e la sua famiglia decide di tenere il plastico, senza smontarlo mai. Come se lui lo avesse appena lasciato per assentarsi un momento. "Però noi non siamo appassionati, dunque i pezzi hanno iniziato a deteriorarsi - continua la figlia -. Questo ci dispiaceva perché per noi avevano un grande valore affettivo prima che economico: abbiamo accantonato quasi subito anche l'idea di venderli sul web, non sapendo come li avrebbero trattati gli ipotetici acquirenti. Quando ho incontrato Carlo Parodi del Dlf abbiamo deciso di donare tutto all'associazione, che arricchirà il suo plastico: sono sicura che lì, essendoci un gruppo dedicato al ferromodellismo, la passione di mio padre potrà tornare a vivere".

Insieme ai modellini, Monica un po' a sorpresa ha trovato anche molti utensili antichi collezionati dal padre e usati una volta dai ferrovieri. Anche quelli sono finiti nella sede dell'associazione, in via Roggerone a Rivarolo, e il materiale donato, catalogato e ripulito da Silvio Porta del Dlf, verrà utilizzato nell'ambito del progetto Scuola-ferrovia: "Durante l'anno scolastico i nostri volontari vanno nelle scuole a spiegare agli studenti nozioni di storia e meccanica del trasporto ferroviario - commentano Federico Filippi, presidente del Dlf Genova, e Carlo Parodi -. Grazie a questa donazione potremo avvicinare ancora meglio i ragazzi al mondo dei treni facendoli divertire, sensibilizzandoli anche al rispetto delle regole contro il vandalismo".

"Sono sicura che mio padre ne sarebbe contento - conclude Monica - era la sua grande passione, adesso dopo tanti anni in casa i suoi trenini potranno uscire e andare nelle scuole, tornando a giocare questa volta con altri bambini". 

"Anche se siamo ferrovieri in pensione - conclude Filippi - è un modo per far girare lo stesso i nostri amati treni".

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