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Covid, cosa cambia per chi risulta positivo al tampone: le nuove regole in arrivo

L'ipotesi sui cui si sta ragionando è quella di permettere a chi risulta negativo al test di uscire anche prima dei fatidici 7 giorni. Bassetti: "Arriviamo tardi, queste cose andavano fatte tempo fa"

Nuove regole per le persone che risultano positive al coronavirus? L'ipotesi - tutt'altro che remota - su cui si sta ragionando è quella di poter eseguire il test già dopo 48 ore senza sintomi e, in caso di esito negativo, tornare subito liberi di uscire, senza dover aspettare per forza sette giorni in isolamento.

Vale la pena ricordare che invece le regole attuali sull'isolamento sono le seguenti: dopo un tampone positivo, devono trascorrere minimo sette giorni prima di poter tornare in libertà, sempre che un altro test accerti l'avvenuta negativizzazione. Altrimenti, altri sette giorni in isolamento finché non si torna negativi. In sostanza, se il provveddimento dovesse avere l'ok, non sarà più necessario aspettare i fatidici 7 giorni chiusi in casa (a patto di negativizzarsi prima). La circolare del ministero della Salute potrebbe essere pubblicata già la prossima settimana.

Il genovese Bassetti: "Arriviamo tardi, dovevamo pensarci prima"

"Come sempre arriviamo tardi - dice Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino, all'Adnkronos -. Queste cose andavano fatte un mese e mezzo o due mesi fa, quando qualcuno già diceva di farle. Si sarebbe evitato di arrivare nella situazione di grandissima difficoltà che, lo assicuro, c'è in questo momento. Io sento ogni giorno di proprietari di strutture alberghiere, ristoranti, stabilimenti balneari, ma anche ospedali, operatori della pubblica sicurezza, persone che purtroppo non stanno andando a lavorare perché in isolamento, e quindi stanno mancando una serie di servizi. Naturalmente noi arriviamo sempre per ultimi, come governo, e siamo obiettivamente in ritardo".

Pregliasco: "Ok ma solo quando i casi diminuiranno"

Di diverso avviso il virologo Fabrizio Pregliasco che sebbene concordi in linea generale sul provvedimento, propone di adottarlo solo quando i casi subiranno una sensibile diminuzione. "Nel momento in cui questa onda andrà a ridursi, e ormai probabilmente ci siamo, io credo che quanto prospettato abbia un senso, nell'ottica di una convivenza con questo virus". Prima però, spiega il virologo, "dobbiamo far passare la nottata". 

Cosa succede all'estero e in Italia

All'estero - come spiega Today.it - quasi ovunque le regole sono già adesso più leggere. In Spagna e Inghilterra ad esempio non è più previsto l'isolamento per i positivi, mentre in diversi altri Stati tra cui Germania e Stati Uniti i giorni di "quarantena" sono ridotti a cinque.

Nonostante il numero delle diagnosi stia iniziando a scendere, in Italia ci sono quasi 1 milione e mezzo di persone isolate a casa perché positive al virus. Un problema che si riflette sul mondo del lavoro: da qui l'idea di consentire a chi è senza sintomi da almeno 48 ed ha un tampone negativo di poter uscire anche prima dei 7 giorni di isolamento previsti oggi. Non si tratterà però di un liberi tutti: se le nuove regole dovessero avere il via libera, per poter uscire bisognerà avere comunque il responso negativo di un tampone (anche se antigenico rapido). In altre parole ai positivi non sarà comunque consentito di uscire di casa. 

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