Due circhi contemporaneamente a Genova, la protesta degli animalisti
Si tratta del Darix Togni, in Valbisagno, e del Millennium alla Foce, entrambi a Genova tra marzo e aprile
Se il circo è nuovo, le proteste non lo sono affatto: dal 22 marzo all'8 aprile arriva in piazzale Kennedy, per la prima volta, il circo Millennium, novità assoluta a Genova, mentre dal 14 marzo in via Adamoli, a Molassana, c'è il circo Darix Togni, che rimarrà in città fino al 7 aprile.
E si riaccendono le polemiche perché ancora una volta si tratta di spettacoli - questa volta organizzati per la prima volta contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza - che coinvolgono anche gli animali.
Gli animalisti sono pronti a dare battaglia, e tramite la pagina "Agire Ora", dedicata a campagna e petizioni online, chiedono di inviare una mail di protesta al Comune di Genova: «Gli enti preposti facciano rispettare le norme Cites del 2006, un documento che reca criteri minimi per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti. In tale documento si legge: 'In particolare si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali, ed in particolare: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci' [...]. Infine si richiede che le tante locandine affisse ovunque in città, senza alcuna forma di bollo o timbro, siano rimosse e i responsabili sanzionati.».
La risposta del mondo circense arriva da un post del Darix Togni su Facebook. In sintesi, i circhi si prenderebbero cura di animali nati e cresciuti in cattività (e dunque inadatti a vivere in un ambiente selvatico), tutelando in questo modo specie a rischio estinzione: «Stiamo perdendo un numero incredibile di specie selvagge a un ritmo velocissimo. Le associazioni animaliste pensano che questi animali dovrebbero rimanere solo nel loro habitat naturale. Se tutti adottassimo questa ideologia radicale, perderemmo molte di quelle specie in questa vita».