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Caso M5s, Cassimatis annuncia: «Presto un ricorso»

Esclusa con un post di Beppe Grillo dalla corsa alla carica di sindaco di Genova in favore di Luca Pirondini, la professoressa promette azioni «per il totale reintegro della mia lista»

«Chiediamo le pubbliche scuse per un post che abbiamo ritenuto altamente oltraggioso e diffamante, e il reintegro della nostra lista. Abbiamo aspettato 10 giorni, e siamo pronti a presentare ricorso contro la votazione e contro la sospensione del simbolo alla nostra lista»: queste le richieste, e gli imminenti passi, di Marika Cassimatis, vincitrice delle consultazioni online del Movimento 5 Stelle a Genova per la scelta del candidato sindaco e poi esclusa dalla corsa con un post in cui Beppe Grillo ha invitato gli attivisti a «fidarsi di me».

«Il "fidatevi di me" non esiste come prova in nessun stato di diritto, ma neanche nella repubblica delle banane», ha tuonato Cassimatis, che ha confermato l’intenzione di presentare l’istanza al tribunale amministrativo regionale «a brevissimo, per chiedere la sospensiva della votazione online nazionale, procedura contraria al regolamento per le amministrative. Sarà in tutela e a nome di tutti gli esclusi: vogliamo risposte, che Beppe Grillo a oggi non ci ha ancora dato nonostante le ripetute richieste. Vogliamo vedere i documenti che dimostrano che la mia lista non era idonea, perché come ho già detto più volte le nostre candidature sono state passate al vaglio più volte della staff, che ha chiesto anche l’integrazione di diversi documenti.

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Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Ducale, "l'esclusa" ha sottolineato che «mai, neppure una volta, sono venuti fuori elementi che potessero portare a una mia esclusione. Lo staff, per due settimane prima del voto online, ha controllato i profili sia dei candidati sindaco e consigliere, che avrebbero dovuto esprimere la loro preferenza. Siamo partiti in 21, come candidati sindaco, e siamo rimasti in due: io e Luca Pirondini. A oggi non so ancora quali siano i consiglieri che hanno dato a me la preferenza, per quanto mi riguarda avrebbe potuto esserci anche un camorrista, ma io non lo potevo e non lo posso sapere: l’avrebbe saputo lo staff».

VIDEO | M5S, Marika Cassimatis: «Sul blog parole generiche, vorrei capire cos'è successo»

Cassimatis ha confermato di avere presentato una querela per diffamazione nei confronti di Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, il primo per il post che ha sancito la sua esclusione «pronunciando parole ingiuriose, che ledono la mia professionalità e quella dei miei compagni, alcuni dei quali sono nel Movimento sin dal 2009, anno della sua fondazione», il secondo perché, come portavoce «pur non essendo a conoscenza dei fatti», ha avvalorato il contenuto del post: Vogliamo vedere i documenti che hanno portato alla nostra esclusione - ha ribadito Cassimatis - Il diritto di esprimere un’opinione è sancito dalla Costituzione, e non posso credere che mettere like a un post di Federico Pizzarotti (il sindaco di Parma accusato di “tradimento”, ndr) oltretutto in un periodo in cui era ancora nel Movimento, sia considerato un attacco al Movimento stesso.

Cassimatis ha poi puntato il dito contro gli attacchi ricevuti via social network in seguito alla pubblicazione del post, sottolineando che «Giovanni Frasca, uno studente universitario di 20 anni, è stato minacciato da un attivista di Varese e ha già sporto denuncia alla Procura di Genova», e ha poi lanciato una frecciata a Luca Pirondini, “ripescato” dopo la sua esclusione e attualmente candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Genova: «Quando ha pubblicato la lista di punti del suo programma, al dodicesimo ci siamo ritrovati a leggere sì alle infrastrutture necessarie. Al momento della mia candidatura, formulata sulla base della Carta di Firenze, ho subito messo in chiaro il mio “no” alle grandi opere, dalla Tav alla Gronda. Quella di Pirondini è una posizione che, se fosse stata espressa mesi fa, sarebbe stata tacciata di eresia».

«Il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto per le idee, e non per le persone», ha concluso Cassimatis in risposta a chi le ha chiesto se rimarrà o meno nel Movimento - A Genova è stato disconosciuto il voto del blog. La Rete è sovrana, diceva Gianroberto Casaleggio, e questo punto è stato disatteso. Vogliamo sapere prima cosa sta succedendo, se è stato un errore, se si può porre rimedio. Non ho ancora sentito nessuno, né a livello nazionale né a livello regionale, ma noi siamo qui e stiamo aspettando risposte. Fateci vedere i documenti, spiegateci che cosa è successo».

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