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Acquario, un corso per controllare l'inquinamento acustico che disturba i cetacei

In vista di lavori con impatti importanti, come la nuova diga di Genova, queste figure sono necessarie proprio per fare uno studio sull'impatto e mitigarlo a protezione dei cetacei

L’Acquario di Genova ospita un corso di formazione per osservatori di mammiferi marini (MMO) e operatori di sistemi di monitoraggio acustico passivo (PAM) che prevede il rilascio di una certificazione da parte di Accobams, l’Accordo sulla conservazione dei cetacei nel Mar Nero, nel Mar Mediterraneo e nell’area atlantica contigua.

L’evento, organizzato da Oceanomare Delphis Onlus e Cibra - Centro interdisciplinare di bioacustica e ricerca ambientale dell’Università di Pavia - con il contributo e il supporto dell’Acquario di Genova e di Nauta Scientific srl, consente di accedere alla qualifica Accobams che abilita le persone a lavorare come operatori MMO/PAM in tutto il Mediterraneo e il Mar Nero in 24 Paesi. Dopo il corso, gli operatori MMO/PAM altamente qualificati saranno in grado di lavorare per ridurre al minimo l’impatto sui cetacei del rumore derivante da attività antropiche (attività costiere e offshore, operazioni di perforazione, indagini geofisiche, esercitazioni navali, traffico marino), applicando le conoscenze, le competenze e le abilità acquisite durante la formazione e utilizzando le procedure standard, i moduli e i manuali, seguendo i principi Accobams.

Trentaquattro i partecipanti provenienti da varie regioni d’Italia ma anche dall’estero - Grecia, Brasile, Regno Unito - che fino a sabato 21 ottobre affronteranno con i docenti argomenti di varia natura: biologia marina, acustica subacquea, normative e procedure di mitigazione dei rumori e degli impatti di determinate attività antropiche sui mammiferi marini, sistemi informativi geografici e altri strumenti per la mappatura degli avvistamenti acustici e visivi, conoscenza del monitoraggio acustico passivo e della strumentazione per la sua misurazione, piattaforma Intercet per la raccolta dei dati di avvistamento.

Hanno avuto accesso al corso laureati o studenti di biologia o ecologia, persone con esperienza comprovata nella conservazione e in ambito ambientale, persone con esperienza referenziata in mare di almeno 30 giorni come osservatori marini, capacità di riconoscimento delle principali specie di cetacei sia visivamente sia tramite vocalizzazioni, conoscenza delle problematiche acustiche.

La partecipazione dell’Acquario di Genova all’iniziativa rientra nel più ampio impegno di ricerca sui cetacei che vede la struttura attiva in questo ambito dal 2001 attraverso diversi progetti e in qualità di coordinatori di Intercet (www.intercet.it), la piattaforma regionale della Liguria per lo studio e la conservazione dei mammiferi e dei rettili marini. Intercet raccoglie i dati provenienti da un’ampia rete di collaborazione, costituita da oltre 50 enti di ricerca, che opera per la salvaguardia dei cetacei a livello Mediterraneo.

Considerando il crescente numero di attività antropogeniche che generano rumore subacqueo e conoscendone gli impatti negativi sui cetacei, ACCOBAMS ha sviluppato una certificazione per operatori altamente qualificati MMO/PAM (Marine Mammal Observers/Passive Acoustic Monitoring) nell’area dell’accordo (Mar Mediterraneo, Mar Nero e area contigua dell’Atlantico).

Per l’esperienza ottenuta sul campo, Oceanomare Delphis è stato riconosciuto da ACCOBAMS quale ente accreditato per la formazione e il rilascio della certificazione ACCOBAMS. I corsi di formazione si tengono in collaborazione con CIBRA (Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerca Ambientale, Università di Pavia).

Gli operatori MMO/PAM sono professionisti qualificati, esperti nel riconoscimento dei mammiferi marini e dei segnali acustici prodotti da queste specie, responsabili dell’attuazione di opportune misure di mitigazione per proteggere gli animali durante le attività in mare che generano rumore o disturbo.

Il ruolo principale di un operatore MMO/PAM è quello di raccogliere dati sulla presenza di cetacei nella zona dei lavori, per tutta la durata degli stessi, con tecniche visive e acustiche (con utilizzo di idrofoni) e di attuare misure di mitigazione in tempo reale dei potenziali impatti del rumore (o del disturbo in generale) sulle specie presenti.

L'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua (ACCOBAMS) è uno strumento legale di conservazione basato sulla cooperazione. Il suo scopo è ridurre le minacce ai cetacei, in particolare migliorando le conoscenze attuali su questi animali.

Questo accordo intergovernativo dimostra l'impegno dei Paesi rivieraschi a preservare tutte le specie di cetacei e i loro habitat all'interno dell'area geografica dell'accordo, applicando misure più severe di quelle definite nei testi adottati in precedenza. Accobams è il risultato delle consultazioni tra i segretariati di quattro convenzioni: la Convenzione di Barcellona per la protezione dell'ambiente marino e del litorale del Mediterraneo e il suo Protocollo relativo alle aree specialmente protette e alla diversità biologica nel Mediterraneo; la Convenzione di Bonn sulla conservazione delle specie migratorie della fauna selvatica; la Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa; la Convenzione di Bucarest sulla protezione del Mar Nero dall'inquinamento.

Infine, date le caratteristiche migratorie di queste specie, l'accordo è stato istituito sotto gli auspici della Convenzione di Bonn (UNEP/CMS).

Accobams è stato firmato il 24 novembre 1996 ed è entrato in vigore il 1° giugno 2001.

L'Area dell'Accordo è costituita da tutte le acque marittime del Mar Nero, del Mediterraneo e dell'area atlantica contigua ad ovest dello Stretto di Gibilterra. L'area comprende il Santuario Pelagos, dedicato ai mammiferi marini nel Mediterraneo nord-occidentale e istituito da Francia, Italia e Monaco. ACCOBAMS è il primo accordo che vincola i Paesi di queste sottoregioni a lavorare insieme per la conservazione dei cetacei. Un aspetto innovativo di questo accordo è l'inclusione di Paesi non rivieraschi le cui attività marittime possono compromettere la conservazione dei cetacei.

Nel 2010, le Parti di ACCOBAMS hanno adottato una risoluzione per estendere l'ambito geografico dell'Area dell'Accordo alle Zone Economiche Esclusive di Spagna e Portogallo.

Nel 2022, l'Accordo conta 24 Parti: Albania, Algeria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Georgia, Grecia, Italia, Libano, Libia, Malta, Monaco, Montenegro, Marocco, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia e Ucraina.

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