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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

La storia di Roberta Repetto e le psicosette: "Fenomeno diffuso, attenzione ai campanelli d'allarme"

La sorella della 40enne uccisa dalle metastasi di un tumore dopo l'asportazione di un neo sul tavolo della cucina del centro Anidra di Borzonasca continua la sua opera di sensibilizzazione nelle scuole, incontro al liceo D'Oria: "Perché quanto successo non si ripeta, a ogni incontro riceviamo segnalazioni, impariamo a cambiare prospettiva per salvare amici e parenti entrati in contatto con un culto distruttivo"

Tappa a Genova per il progetto 'La Pulce nelle scuole' lanciato da Rita Repetto, sorella di Roberta, la 40enne uccisa dalle metastasi di un tumore dopo l'asportazione di un neo sul tavolo della cucina del centro Anidra di Borzonasca, poi curata per due anni con tisane zuccherate e meditazione. Una tragica vicenda che ha portato alle condanne in primo grado per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi per il 'santone' del centro olistico Paolo Bendinelli e il medico bresciano Paolo Oneda, ora prosegue in appello con una sentenza attesa per il prossimo 21 febbraio. Quanto successo ha spinto la famiglia Repetto, con Rita in prima fila, a dare vita all'associazione 'La Pulce nell'orecchio' che porta avanti progetti per sensibilizzare l'opinione pubblica e le persone sui rischi della violenza psicologica di tipo settario. 

Segnalibri contro le sette, l'iniziativa nelle scuole

Tra le iniziative c'è quella che coinvolge le scuole che venerdì 9 febbraio 2024 ha fatto tappa al liceo classico D'Oria, circa 120 studenti hanno ricevuto il segnalibro dell'associazione che contiene una illustrazione ad acquerello realizzata da Roberta Repetto e un elenco dei segnali comportamentali che devono far suonare un campanello d’allarme per un contatto con una dinamica o una realtà settaria. "Ha il vantaggio di essere facilmente consultabile per le sue ridotte dimensioni - spiega Rita Repetto - e non solo vuole sensibilizzare sulla realtà settaria ma anche  veicolare un messaggio di speranza e bellezza, grazie all’acquerello realizzato da mia sorella, cosi colorato e vivace. Grazie alla dirigenza, alla professoressa Anna Barberis e ai ragazzi che, come sempre, mi hanno ascoltato e hanno fatto domande, diventando più consapevoli su queste realtà distruttive". L'iniziativa 'La Pulce nelle scuole' ha già fatto tappa in diversi istituti della Liguria e anche in altre regioni italiane, nei giorni scorsi a Milano, al liceo scientifico Nicolò Machiavelli di Pioltello, con circa 250 ragazzi coinvolti, e anche a Firenze al liceo Castelnuovo. Chiunque volesse aderire può contattare su Facebook o Instagram (@la_pulcenellorecchio) l'associazione. 

La storia di Roberta Repetto e i segnalibri contro le sette al liceo D'Oria. Foto

"Tutti possiamo cadere nella trappola, attenzione ai segnali"

Tante le domande che vengono fatte dagli studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni perché il tema delle psicosette e della violenza settaria non fa parte dei programmi di studio, spesso è poco conosciuto e, forse, sottovalutato: "Tanti, io per prima fino a qualche anno fa, pensano alle sette sataniche, a riti strani e persone incappucciate - racconta Rita Repetto a Genova Today - ma in realtà bisogna cambiare prospettiva. Spesso si tratta di persone accoglienti e sorridenti, che attraverso la tecnica del 'love bombing' riescono a far sentire importante e al centro dell'attenzione una persona che sta attraversando un periodo di difficoltà, per poi manipolarla. Mia sorella - prosegue - non era una credulona, non era stupida. Era una persona brillante, colta, laureata e piena di interessi, capitata nel posto sbagliato in un momento di fragilità. Nessuno può considerarsi immune in questo senso, motivo per cui credo sia fondamentale far conoscere, a partire dai più giovani, quali sono i campanelli di allarme da non sottovalutare. Come dico sempre ai ragazzi, non annullate mai il vostro pensiero critico e seguite anche il vostro sesto senso. Basta davvero poco per finire, inconsapevolmente, nella 'tela del ragno'. Io mi impegno ogni giorno perché casi come quello di mia sorella non si ripetano più e se questo lavoro portasse a salvare anche una sola persona, tutta questa vicenda sarà servita a qualcosa". 

"Fenomeno esteso, a ogni incontro riceviamo segnalazioni"

Un lavoro che sta già dando i suoi frutti: "In ogni incontro fatto nelle scuole - spiega ancora Rita Repetto - vengo avvicinata da studenti che mi sottopongono situazioni che riguardano amici o parenti che loro pensano possano essere entrati con culti distruttivi. Questo testimonia quanto il fenomeno sia radicato, noi ci attiviamo subito chiedendo ai professori un'attenzione maggiore. Poi attraverso il Cesap (Centro studi abusi psicologici) siamo in grado di fornire un supporto psicologico e anche legale, il tutto a titolo gratuito, nei casi in cui ci siano gli estremi per una denuncia".

Dinamiche settarie, quali sono i campanelli d'allarme 

I campanelli di allarme  sono molteplici, dall'allontanamento dalla propria famiglia alla venerazione di una persona in particolare, e poi l'incapacità di prendere decisioni autonome, la perdita di pensiero critico, la modifica dei comportamenti alimentari e l'improvvisa sospensione di trattamenti medici, se in atto. E ancora, risposte evasive su domande inerenti la nuova vita o cambiamenti drastici nel modo di vestire. Tutti comportamenti che non devono essere sottovalutati e devono spingere ad agire nel più breve tempo possibile, per il bene della persona che si ritiene possa essere entrata in contatto con un culto distruttivo. 

Prosegue il processo di appello: a che punto siamo

Nel frattempo prosegue, come detto, il processo di appello relativo alla morte di Roberta Repetto. Ripercorriamo la tragica vicenda e le tappe principali fino agli ultimi aggiornamenti. Nel 2018 la donna era stata operata per togliere un neo su un tavolo da cucina in una delle stanze del centro olistico Anidra di Borzonasca, senza anestesia né esami né terapia post operatoria, era poi stata tranquillizzata che i dolori provati erano conseguenza di una 'purificazione spirituale', da curare con meditazione e tisane. Dopo un anno e mezzo era stata ricoverata, in condizioni disperate, all'ospedale San Martino per una gravissima forma di melanoma (un tumore della pelle) ormai in metastasi. Purtroppo non c'era più nulla da fare. In primo grado erano arrivate le condanne per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi per il 'santone' del centro olistico Paolo Bendinelli e del medico bresciano Paolo Oneda. La vicenda processuale prosegue ora in appello, la procura ha nuovamente chiesto 16 anni di reclusione per Bendinelli e 14 anni per Oneda mentre i difensori hanno chiesto l'assoluzione dei due imputati. Secondo l'accusa Roberta Repetto sarebbe stata plagiata e resa schiava. La sentenza è attesa per il prossimo 21 febbraio. È stata invece posticipata al 15 febbraio l'udienza del processo con rito ordinario per Maria Teresa Cuzzolin, ex legale rappresentante del Centro Anidra di Borzonasca, accusata di circonvenzione d'incapace per le ingenti somme devolute da Roberta Repetto al centro. 

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