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Dialetto curioso: cosa combina chi si fa "bruxa i éuggi da-e çiòule di atri"?

La traduzione in italiano è "farsi bruciare gli occhi dalle cipolle degli altri"

In dialetto genovese esiste un modo di dire particolarmente curioso: "fase bruxa i éuggi da-e çiòule di atri", da usare come rimprovero ma anche come amara constatazione. Ma cosa significa?

La traduzione in italiano è "farsi bruciare gli occhi dalle cipolle degli altri". Secondo Giovanni Casaccia, autore del "Dizionario Genovese-Italiano", scritto nell'800, significa "pigliarsi o prendersi gli impicci del Rosso, vale pigliarsi briga o cura di ciò che non ci spetta". Insomma, preoccuparsi dei guai altrui, finendo magari anche per bruciarsi.

Ma a cosa è riferito il Rosso di cui parla Casaccia? Bisogna andare a scoprire un altro modo di dire: "Pigiase o ma do Rosso o cartà". Questa espressione avrebbe origini lontane: il Rosso era un cartolaio di Napoli condannato a morte, ma mentre veniva portato al patibolo si lamentò dicendo che la strada che stava percorrendo era dissestata e ne raccomandò la riparazione alle autorità per evitare che altri soffrissero come stava facendo lui. Insomma, una preoccupazione che, specie in quel momento, non doveva riguardare molto il povero Rosso.

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