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Politica Lagaccio / Via del Lagaccio

Funivia dei forti, nuove polemiche: "Il centrodestra fugge dal confronto"

Opposizione all'attacco dopo la seduta congiunta dei consigli municipali del Centro-Est e Centro-Ovest in cui la maggioranza ha abbandonato l'aula per la votazione di un ordine del giorno su un’assemblea pubblica

Nuove polemiche sul progetto della funivia per forte Begato, opera che dovrebbe collegare mare e monti, da via Fanti d'Italia, di fronte a stazione Marittima, fino alla collina. Un'opera osteggiata da tempo dai residenti del Lagaccio organizzati nel comitato 'No Funivia-Con i piedi per terra', contro la quale è stato depositato anche un ricorso al Tar. Nella giornata di mercoledì 26 luglio 2023 si è svolto un consiglio congiunto dei municipi Centro-Est e Centro-Ovest, al termine del quale l'opposizione ha attaccato la maggioranza. 

I consiglieri comunali e municipali di MoVimento 5 Stelle Genova, Pd, Lista Rossoverde e Genova civica con il Gruppo Misto Centro Ovest attaccano: "Il centrodestra dei Municipi I Centro-Est e Municipio II Centro-Ovest, nel corso del Consiglio congiunto che si è tenuto al Centro Civico Buranello con il vicesindaco Piciocchi, ha lasciato l’aula facendo saltare il numero legale per la votazione di un ordine del giorno presentato dalla coalizione progressista dei due Municipi. Il documento impegnava i presidenti a convocare un’assemblea pubblica al Lagaccio, al fine di coinvolgere le cittadine e i cittadini dei territori interessati dall’opera, per avviare un confronto sino a oggi assente”.

Alberto Cattaneo e Sergio Ghirardi, capigruppo del PD nel Municipio I Centro Est e nel Municipio II Centro Ovest, aggiungono: "Il fatto che il presidente del Municipio Centro-Est Carratù abbia lasciato l’aula, avendo l’onere di presiedere l’assemblea congiunta dei due Municipi, è un atto politico grave nei confronti della cittadinanza che subisce maggiormente le ricadute del progetto della funivia". 

Secondo Stefano Giordano e Simonetta Mazzi, capigruppo del Movimento 5 Stelle nei due Municipi: "La democrazia si è fermata per dare spazio alla deplorevole oligarchia che regna nella nostra città. Carratù alla fine ha gettato la maschera, abdicando dal suo ruolo di presidente a semplice passacarte del sindaco. Come coalizione progressista continueremo a lottare per il rispetto della democrazia e insistiamo nella nostra richiesta di convocare al più presto un’assemblea pubblica nel quartiere del Lagaccio".

"Avevamo l'occasione di un primo incontro e confronto municipale tra cittadinanza e istituzioni - chiosa invece Francesca Coppola, capogruppo della Lista Rossoverde - vanificato dal gesto della maggioranza. Al pettine ancora troppi nodi irrisolti, come la svalutazione degli immobili, l'impatto del cantiere all'interno del quartiere, senza poi dimenticare come e quanto sarà sostenibile economicamente un intervento inutile per i residenti. Si continua a guardare a pochi lasciando indietro molti".

Secondo le opposizioni genovesi sono diverse le problematiche connesse all'opera: "Non è un'opera per la città - sostengono - ma un colpo al cuore per i commercianti del centro storico. Sarà infatti la funivia dei crocieristi mordi-e-fuggi che, paghi di un panino e una birretta a Forte Begato, ritorneranno alla loro avventura in mare. Non c'è una parola nel Pums che certifichi l'opera inserita nel Tpl. Abbiamo assistito a un’imbarazzante descrizione da parte dell’ingegnere Michelini - sostengono ancora gli esponenti della minoranza - che difende l’esclusione della Via rispetto allo screening, che analizza superficialmente l'opera in tutti i suoi aspetti e non entra nel merito. Avremo tralicci alti 70 metri sopra un Lagaccio depauperato dei servizi pubblici essenziali, che ora vengono proposti senza certezze come una sorta di compensazione. Ad aggravare il tutto - concludono - il fatto che non hanno mai analizzato proposte alternative come il potenziamento delle strutture verticali e la chiusura del parco alle autovetture private con navette elettriche. Questa follia, questo sperpero di fondi ha inoltre escluso il restauro dello Sperone e del Diamante. Non paghi, stanno modificando la sentieristica con cemento e pietre, una sorta di autostrada per i Forti che modifica la storicità di chi nel 1800 ha costruito sentieri di guerra”.

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