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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lagaccio / Via del Lagaccio

Funivia forte Begato, il progetto illustrato in commissione: cosa prevede, i dettagli, la protesta

Il progetto è finanziato complessivamente con 70 milioni del piano complementare al Pnrr

Torna a far parlare di sè la funivia di forte Begato: il progetto è stato illustrato nel corso di una commissione comunale dal vicesindaco Pietro Piciocchi e dai progettisti. Non sono mancate le proteste dei comitati, fuori da Tursi.

Il primo tratto con il biglietto Amt

Una delle novità comunicate è che si potrà compiere il primo tratto di viaggio (da via Fanti d'Italia al ponte don Acciai) anche solo con il biglietto ordinario Amt. 

Il secondo tronco, invece - quello che dal Lagaccio porterà a forte Begato - sarà a vocazione prettamente turistica e dunque ci vorrà un apposito titolo di viaggio.

Un nuovo parcheggio e la riqualificazione del Lagaccio

Nella zona della stazione intermedia sorgerà anche un nuovo parcheggio di interscambio ed è in programma anche una complessiva riqualificazione di via del Lagaccio, con i parcheggi a bordo strada che saranno probabilmente spostati nell'ex rimessa Sati. Allo studio anche la possibilità di demolire la palazzina di Rfi all'imbocco del quartiere.

Per il vicesindaco il quartiere del Lagaccio diventerà la vetrina di Genova: questo è il motivo ulteriore che permetterà di attrarre molte risorse in un processo di rigenerazione complessiva. "Ho letto che qualche esponente politico ha scritto alla Commissione europea: il progetto sarà sottoposto a Via, ma non temiamo nulla perché va esattamente nella direzione della sostenibilità ambientale". L'obiettivo finale è di vietare alle auto l'accesso al parco dei forti "ma per farlo dobbiamo pensare a come portare su le persone", aggiunge Piciocchi.

Il progetto è finanziato complessivamente con 70 milioni del piano complementare al Pnrr, di cui circa la metà sarà destinata alla realizzazione della sola funivia. "Non sono sufficienti per tutta la riqualificazione del complesso dei forti - ammette il vicesindaco - ma viene avviato un percorso, con una filosofia pienamente condivisa dal ministero della Cultura che ha concesso il finanziamento. Nel frattempo, stiamo anche ragionando su come collegare la Valpolcevera a Begato e sulla riqualificazione dei forti Sperone e Diamante". Il costo di gestione della funivia viene stimato in circa un milione all'anno, comprese 20 unità di personale che dovrebbe essere interamente in carico ad Amt.

Tre stazioni, impianto elettrico, cabine ferme con vento a 70 km/h

L'architetto genovese Carlo Cillara Rossi, progettista del consorzio Dopplemayr e Collini che si è aggiudicato la progettazione, ha spiegato: "La funivia sarà del modello vai e vieni: le due cabine partono da posizioni contrapposte nello stesso tempo e arrivano nelle posizioni diametralmente opposte nello stesso tempo. Si tratta di uno degli impianti più sicuri al mondo". Potrà viaggiare con vento fino a 100 chilometri orari, ma di norma dovrebbe essere fermato per ragioni di comfort con vento a 70 chilometri all'ora. L'impianto sarà interamente elettrico, silenziosissimo e non produrrà anidride carbonica.

Nel complesso sono previste sette toccate a terra: tre stazioni, le due di testa più quella intermedia, e due piloni a testa per ciascuno delle due tratte in cui sarà spezzato il percorso. Il primo tronco, da Principe al Lagaccio, sarà lungo 1,2 chilometri, verrà percorso a velocità di crociera tra i 50 e 60 chilometri allora e sorvolerà tre edifici da una dozzina di condomini. Il secondo tronco, dal Lagaccio a Begato, sarà lungo 1,3 chilometri.

Le cabine, climatizzate e con l'impossibilità di gettare oggetti all'esterno, saranno interamente vetrate, con una capienza di 60 persone e la possibilità di trasportare bici e altra attrezzatura sportiva. L'impianto avrà una portata di 800 persone all'ora e viaggerà a non meno di 30 metri sopra gli edifici. Infine, la stazione di arrivo a Begato al momento è prevista che sia sotterrata.

La protesta dei comitati

Fuori da Tursi, cittadini e comitati Lagaccio, in parte auditi in aula, hanno dato vita a una manifestazione di protesta contro l'opera. Sugli striscioni si legge "Loro sopra le nostre teste, noi con i piedi per terra". 

Mentre circa cinquanta persone sono rimaste fuori a protestare, altrettante sono salite in Aula Rossa per seguire la commissione, con qualche protesta da parte delle opposizioni per un'iniziale contingentamento degli spalti da parte della polizia locale per il regolamento anti covid non più vigente: la capienza è poi stata riportata al massimo dalla presidente della commissione, Arianna Viscogliosi. La stessa, però, è stata accusata dagli spalti di essere "nazista" e ha chiesto alle forze dell'ordine di procedere all'identificazione per poter sporgere querela.

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