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Cronaca Lagaccio / Via del Lagaccio

Funivia forte Begato: "Lagaccio condannato a 'morte' certa", presentato ricorso al Tar

A depositarlo è stata Legambiente con il supporto del gruppo di cittadini 'Con i Piedi per Terra'. Il ricorso contesta in primis le carenze e le lacune della documentazione di progetto presentata dal Comune, in particolare il rapporto preliminare ambientale

Venerdì 19 maggio 2023 è stato notificato a Regione Liguria e nei confronti del Comune di Genova il ricorso contro il provvedimento di non assoggettamento alla Via (Valutazione di Impatto Ambientale) del progetto della funivia sopra al Lagaccio, presentato da Legambiente con il supporto del gruppo di cittadini 'Con i Piedi per Terra'.

Secondo i legali dell'associazione, il progetto sarebbe infatti dovuto passare al vaglio di una Valutazione di Impatto Ambientale vera e propria per verificare in modo puntuale tutte le conseguenze, che la costruzione di un impianto di tale portata può avere sull'ambiente e sulla salute dei cittadini.

Il ricorso contesta in primis le carenze e le lacune della documentazione di progetto presentata dal Comune, in particolare il rapporto preliminare ambientale: dati numerici e cartografici mancanti o palesemente incongruenti, aspetti trattati in modo superficiale o totalmente ignorati come i dati meteo-climatici.

Dal punto di vista tecnico le carenze riscontrate riguardano molteplici aspetti, che spaziano dalla tutela dei beni storico-paesaggistici alla salvaguardia dell'ambiente e degli ecosistemi. Se ne erano già accorti sia Legambiente Polis, che i tecnici del gruppo 'Con i Piedi per Terra', che a dicembre del 2022 avevano visionato il progetto e raccolto le molteplici perplessità nelle osservazioni presentate durante la fase pubblica di screening, chiedendo a gran voce alla Regione che il progetto venisse sottoposto alla procedura di Via vera e propria. 

Ma, mentre la legge stabilisce che tali osservazioni debbano essere prese in considerazione o - se non considerate - se ne esplicitino le ragioni, la Regione ha sempre ignorato le richieste di approfondimento di associazioni e cittadini senza mai fornire alcuna spiegazione di merito.

"E mentre il sindaco Bucci annuncia l'apertura dei primi cantieri a luglio - dichiarano dal gruppo e dall'associazione -, gli abitanti di Lagaccio, San Teodoro, Oregina e Granarolo continuano a opporsi. Qualora l'opera venisse realizzata, condannerebbe il Lagaccio, i suoi commercianti e i suoi abitanti, a una 'morte' certa: basti pensare che la cantierizzazione, al momento stimata in due anni, prevede la chiusura di via Avezzana per gli scavi e il posizionamento della gru per il primo pilone, isolando di fatto un quartiere, che ha già forti problemi di viabilità".

"Ma non sarà solo il Lagaccio - concludono - a pagare le conseguenze dell'eventuale costruzione di quest'opera: tutta la valle (Oregina, San Teodoro e Granarolo) subirà un forte impatto, sociale, economico e ambientale, per un'infrastruttura che sempre di più manifesta la sua inutilità, lo spreco di denaro pubblico e lo sfregio a decina di migliaia di cittadini e alla città intera".

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