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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Sampierdarena / Via Pietro Cristofoli

Albero Generoso, la vicenda della chiusura dell'asilo in consiglio comunale

L'assessore Barbara Grosso ha risposto alle domande di Cristina Lodi del Pd: "Siamo disponibili a cercare soluzioni alternative per le tre insegnanti, sondando alcuni percorsi che abbiano per il recupero delle loro esperienze e della loro professionalità"

Come annunciato nei giorni scorsi la vicenda della chiusura dell'asilo L'Albero Generoso di via Pietro Cristofoli a Sampierdarena è arrivata in consiglio comunale. Genova Today aveva raccolto le voci e le proteste di maestre e genitori a inizio luglio e aveva pubblicato il 20 agosto l'appello lanciato dalla tre maestre rimaste senza lavoro al sindaco Marco Bucci. 

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Cristina Lodi, consigliera comunale del Partito Democratico, ha presentato un'interrogazione in aula rivolgendosi all'assessore alle Politiche dell’Istruzione del Comune di Genova Barbara Grosso. 

"Nel silenzio della giunta ha chiuso un asilo paritario - ha esordito Lodi - le maestre hanno poi scritto al sindaco ma non hanno ricevuto risposta. Già in passato avevamo sollevato alcune problematiche relative ai nidi e alle scuole materne: a giugno l'assessore aveva annunciato 53 posti liberi nei nidi comunali e 135 nelle materne comunali, inoltre negli ultimi due anni la popolazione genovese è calata di 20mila unità. Genova si sta svuotando lentamente e il calo della natalità si riflette secondo noi anche sull'offerta dei servizi 0-6 anni. Nel 2021 almeno due scuole paritarie hanno chiuso, oltre a quella di Sampierdarena anche una a San Quirico".

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"Chiedo alla giunta - prosegue la consigliera del Pd - quali azioni intenda adottare per il caso di Sampierdarena e ci tengo a sottolineare che parliamo comunque di famiglie abituate ad avere un determinato servizio, che ora si trovano senza il proprio asilo di riferimento. Certo, esistono le alternative, ma questo è anche un problema di continuità educativa e di rapporto con gli insegnanti. Il benessere dei bambini passa da un sistema in cui gli elementi educativi ruotano intorno a lui. All'improvviso queste famiglie hanno dovuto trovare un'altra sistemazione, in scuole comunali o private magari con rette diverse, senza nessuna possibilità di portare avanti questa continuità educativa".

L’assessore Barbara Grosso ha replicato: “Parliamo di una scuola dell'infanzia privata paritaria. Nella sua gestione la Società dell'Allegria è subentrata nell'ultimo anno all'opera pia Don Bosco. Dalla lettera inviata dalle maestre a fine agosto e dai nostri colloqui intercorsi con loro si evince che la problematica sollevata è da ricondursi al rapporto tra la società e il personale, sia in tema di procedure sia in tema di attività didattica.  Non è quindi in discussione la sostenibilità del sistema pubblico-privato, tantomeno il sostegno finanziario e il rapporto tra Comune e scuole paritarie convenzionate con comune. Ricordo altresì che la competenza in materia di controllo è del Ministero dell’Istruzione"

"Nonostante tutto ciò - ha aggiunto Grosso - , l’assessorato si è già reso disponibile a ricercare delle soluzioni alternative per le tre insegnanti, sondando alcuni percorsi che abbiano come fine il recupero delle esperienze matutrate da queste persone e della loro professionalità anche con l'assessore al personale. Per quanto riguarda la gestione degli asili nido e delle scuole infanzia comunali, l’emergenza sanitaria ha imposto la costituzione delle cosiddette “bolle” superando temporaneamehte il concetto ordinario di “sezione”. Non si è verificata negli anni scolastici di cui si parla nessuna riduzione del sistema di offerta educativa 0-6 ma, anzi, tutte le liste di attesa sono state azzerate. Stiamo inoltre gestendo ogni singola richiesta particolare per cercare di risolverla, come facciamo sempre".

La consigliera Lodi ha poi concluso il dibattito chiedendo una Commissione ad-hoc sul tema: "Il problema non sono le liste di attesa, ma i numeri relativi alle nascite. Serve un piano strategico per l'infanzia e l'adolescenza".

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