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Cronaca

Diga, i comitati del ponente scrivono a Rixi: "Più chiarezza sui cassoni e sul 'dentino' davanti a Pegli"

Mentre il viceministro Rixi ha annunciato più volte che i cassoni saranno realizzati a Vado, il presidente di Autorità portuale si è tenuto sempre più cauto e ha parlato di sito di prefabbricazione di alcuni cassoni sul 'dentino' del sesto modulo

Nonostante le rassicurazioni del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi il coordinamento dei Comitati del Ponente prende carta e penna e gli scrive per chiedergli maggiore chiarezza sia sulla fabbricazione dei cassoni della diga di Genova, sia sul ruolo del "dentino" del porto di Pra' (per l'esattezza davanti a Pegli Lido) su cui da tempo i cittadini osservano movimenti. Tra le richieste insindacabili, i cittadini chiedono a Rixi di attivarsi perché il "dentino" venga abbandonato dai movimenti sospetti a cui si sta assistendo da mesi, perché sparisca il cartello recentemente installato che parla di "lavori propedeutici alla diga" e perché si lavori per liberare definitivamente l'area da ogni tentazione di sottrarre altro mare al ponente.

La questione si snoda su due punti: da una parte, Rixi ha annunciato che i cassoni verranno realizzati a Vado, evitando di fabbricarli davanti a Pra', come richiesto dai cittadini. Dall'altra, però, i comitati non dimenticano che nell'ultimo consiglio municipale che si è occupato della questione, il presidente di Autorità portuale Paolo Emilio Signorini si era mostrato molto più cauto sul tema e in più aveva detto che sul "dentino" del sesto modulo potrà sorgere un cantiere logistico, di prefabbricazione e stoccaggio di massi guardiani "di dimensioni estremamente contenute che servono per le massicciate della diga". Insomma, il sito di prefabbricazione di alcuni cassoni. Dunque qualcosa, comunque, si muove, pur in un'area considerata temporanea, ma che i cittadini temono possa diventare permanente.

Il coordinamento dei comitati (che raccoglie associazioni da Voltri a Sampierdarena), nella lettera per Rixi, parte proprio dal consiglio municipale: "In quella sede, dentro e fuori dall'aula, abbiamo ribadito ancora una volta che il ponente non può accettare altre servitù e mai le accetterà". Non si può dire che non sia cambiato nulla nei mesi - complice anche la manifestazione che ha portato in piazza cinquemila cittadini e le prese di posizione anche dello stesso Municipio Ponente - ma ai cittadini non basta: "Grazie anche alla nostra reazione, l'ipotesi più inquietante del cantiere dei cassoni della nuova diga da realizzarsi integralmente al sesto modulo della piattaforma portuale di Pra' sembra essere tramontata. Ma non ci può bastare. Siamo ancora molto preoccupati dalle recenti dichiarazioni del presidente Signorini che ha ribadito quanto già affermato in consiglio di municipio, ovvero che 'cercheremo di fare a Vado il maggior numero di cassoni'. Il tutto senza escludere l'ipotesi che al sesto modulo si realizzi il cantiere logistico propedeutico alla realizzazione della diga".

Insomma, le parole non bastano più e i comitati chiedono a Rixi impegni da mettersi su carta, con atti formali, perché "le attività di cantierizzazione e realizzazione della nuova diga foranea di Genova abbiano un impatto zero sul nostro territorio. Come cittadini del ponente non vogliamo più sentire parlare di cantiere logistico".

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