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Frane, il M5s accusa: "Sono il conto salato della cementificazione"

Diverse le frane in quest'ultima ondata di maltempo. Il M5s punta il dito sulla cementificazione: "Serve un piano di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e contro il consumo di nuovo suolo, assieme a interventi per mettere in sicurezza il territorio"

Sono diverse le frane che si sono contate in quest'ultima ondata di maltempo: su tutte quella di Pieve Ligure dove in queste ore è stata riaperta la strada dopo il lavoro ininterrotto dei vigili del fuoco e non solo, ma anche quella che ha nuovamente causato la chiusura della strada statale del Turchino, quella che ha interessato l'autostrada A10, infine il muro crollato nel giardino di una scuola a San Fruttuoso.

A puntare il dito sulla cementificazione come causa di molti degli ultimi smottamenti, a Genova e in generale in tutta la Liguria, è il M5s: "Quanti altri smottamenti, crolli, frane e cedimenti servono alla giunta Bucci per capire che la cementificazione non è la risposta per contrastare l'emergenza idrogeologica che Genova vive a ogni allerta meteo?" chiedono il coordinatore provinciale pentastellato Stefano Giordano e il consigliere comunale Fabio Ceraudo.

"La permeabilizzazione del territorio è il nemico numero uno della sicurezza cittadina - attaccano i due - lo diciamo da anni ma né Bucci, né Toti vogliono capirlo e, anzi, perseverano: lo Skymetro è stato progettato (male) praticamente con i piedi nel Bisagno e lo scolmatore, di contro, è in alto mare". Oggi, intanto, dovrebbe arrivare la risposta dal ministero dell'Ambiente all'interrogazione presentata dal deputato genovese del Movimento 5 stelle, Roberto Traversi, sulla norma regionale cosiddetta "salva Skymetro".

Il consigliere regionale M5s Paolo Ugolini ricorda che "la Liguria è la regione con il più alto rischio idrogeologico: il 58,9% del territorio è, infatti, a rischio. Ma la Regione porta avanti politiche di consumo strisciante con conseguenze gravi come l'impermeabilizzazione del suolo, l'urbanizzazione spinta e la cementificazione del territorio che riducono la capacità di assorbire l'acqua. Serve un piano di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e contro il consumo di nuovo suolo, assieme a interventi per mettere in sicurezza il territorio".

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