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Regionali, terzo mandato per i governatori? Santanché a Genova: "Non sono d'accordo"

In questi mesi si sta parlando di un possibile terzo mandato per i presidenti delle regioni (tra cui Giovanni Toti) ma il ministro del Turismo gela l'ipotesi proprio da Genova: "Non sono d'accordo, quindici anni mi sembrano tanti"

Si gioca anche in Liguria la partita sull'eventuale terzo mandato per i presidenti di regione: se per il momento non è consentito, il divieto è comunque in discussione da mesi. Già da tempo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti aveva detto di non escludere un terzo mandato, se ci fosse la possiiblità. A dicembre, poi, era arrivato anche l'appoggio della Lega, con cui pure i rapporti non sono sempre stati idilliaci.

Le elezioni regionali in Liguria si terranno a fine 2025 o inizio 2026 e, nel frattempo, quest'anno, tocca a Basilicata, Piemonte e Umbria. Ma è proprio da Genova, oggi, che arriva il "niet" al terzo mandato del ministro del Turismo Daniela Santanché: "Onestamente non sono d'accordo con il terzo mandato per i governatori, quindici anni mi sembrano tanti - ha detto a margine del Forum internazionale del turismo italiana, organizzato dal Sole 24 Ore -. Il mio è un discorso generale, non ad personam, non siamo mica la sinistra. La mia idea personale è che la democrazia sia anche alternanza e quindici anni sono un periodo un po' troppo lungo".

Il presidente, parlando del centrodestra ligure e dei recenti malumori dovuti al cambio di capogruppo della Lista Toti in consiglio regionale, ha commentato sempre dal Forum: "La formazione è compattissima: oggi vedrò Edoardo Rixi per parlare di infrastrutture, di aeroporto di Genova, di lavori che dobbiamo fare. In settimana incontrerò anche Matteo Rosso. Abbiamo tutti la volontà di andare avanti con questa esperienza di governo che sta avendo successi sia da un punto di vista di pubblico che di critica. Alle ultime elezioni la sinistra ha perso pure Sestri Levante e Camogli: non vedo perché il centrodestra dovrebbe essere in confusione e il centrosinistra in recupero".

Tornando al terzo mandato per i presidenti delle regioni, non c'è l'accordo neppure a sinistra: "Ad un certo punto - dice oggi il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni - dopo un certo tempo, dieci anni penso che siano sufficienti, cambiare significa dare ossigeno alla macchina pubblica, interrompere la consuetudine nel rapporto con il potere e con gli interessi può aiutare di fronte al rischio di ripetizione, di perdita di capacità creativa, di innovazione. E fa bene alla costruzione di classi dirigenti in grado di rinnovarsi e anche di ampliarsi. Penso che mantenere il divieto per il terzo mandato sia questione di buonsenso oltre che di buona salute della cosa pubblica".

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