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La 'bordata' della Lista Toti contro la Lega: "La sua difesa delle spiagge è come gli zecchini d'oro di Pinocchio"

Malumore tra le forze politiche della coalizione di centrodestra

C'è qualcosa di più di una semplice 'maretta' in consiglio regionale tra il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e la Lega. I rapporti già da tempo non sono buoni e nel pomeriggio di giovedì - con una bordata su Facebook - la Lista Toti paragona la difesa delle spiagge della Lega agli "zecchini d'oro di Pinocchio".

Tutto nasce dall'attacco di un senatore leghista, Paolo Ripamonti, relatore del ddl Concorrenza, che ha sottolineato come la Lega abbia votato l'emendamento per escludere la categoria dei balneari dalla Bolkenstein, che però non è passato anche grazie ai voti contrari della forza politica che fa capo a Toti. "La Lega - dicono i consiglieri regionali della Lista Toti - quella che ha fatto tante promesse, con i suoi ministri e con lo stesso senatore Ripamonti relatore di maggioranza per il Decreto Concorrenza, è la stessa che ha ottenuto l'ottimo risultato di arrivare alle gare per le concessioni demaniali. E oggi accusano Giovanni Toti? È stupefacente che il senatore Ripamonti, che da anni promette soluzioni che immancabilmente non si realizzano e vengono schiantate alla prova dei fatti, oggi torni a promettere cose infattibili. Francamente riteniamo che la serietà debba oggi prevalere, specie da parte di un partito che siede al governo con due ministri chiave per questa vertenza, quali sono quelli al turismo e allo sviluppo economico".

"Il senatore Ripamonti - dicono ancora i totiani - prova a salvarsi la coscienza votando contro i suoi stessi ministri, che hanno dato con tutto il governo parere negativo alla proposta votata dalla Lega. Ma sembra la storia della famosa moltiplicazione degli zecchini d’oro del gatto e la volpe. Gli arenili italiani non sono però il campo dei miracoli di Pinocchio e credo che i balneari sappiano ormai qualificare le promesse che non salvano le spiagge, ma al massimo servono a tentare di salvare qualche senatore dai molti errori fatti".

Questo è solo l'ultimo dei segni di insofferenza tra le due forze politiche della coalizione di centrodestra in Liguria, iniziati con l'insoddisfazione della Lega per la giunta del Toti bis. A febbraio, solo per citare un esempio, i consiglieri della Lega avevano abbandonato l'aula in segno di protesta contro l'assenza del presidente. E Salvini aveva tirato una "frecciata" a Toti, dicendo che "la Liguria merita assessori a Bilancio e Salute a tempo pieno", una richiesta, quella di lasciare la Sanità, ribadita dalla Lega ancora nei giorni scorsi. Tanto contano le dinamiche nazionali, legate a doppio filo a quelle locali come anche in quest'ultimo caso: sempre nei primi mesi dell'anno, la Lega non aveva nascosto i malumori per l'assenza dei voti di Coraggio Italia per la (mancata) elezione di Elisabetta Casellati, candidata proposta proprio dal Carroccio per la presidenza della Repubblica. Un altro dato che conta è la perdita di consenso elettorale della Lega a scapito delle liste civiche di centrodestra, come dimostrato anche in occasione delle elezioni a Genova. Una tensione che rischia di culminare in una maggioranza sempre più fragile, pronta magari a sgretolarsi proprio alla vigilia delle elezioni politiche.

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