Ineleggibilità del sindaco Bucci, attesa la decisione dei giudici
Sono passati dieci giorni dall'udienza a palazzo di Giustizia e resta l'incertezza sui tempi del verdetto. Non è escluso che si ricorra alla Corte Costituzionale
Non si è ancora sciolto il nodo della presunta ineleggibilità di Marco Bucci a sindaco di Genova.
Sono trascorsi dieci giorni dall'udienza a palazzo di Giustizia ma il collegio della prima sezione del tribunale civile, presieduto da Mario Tuttobene, ne ha ancora venti a disposizione per esprimersi. Il giudice, da quanto trapela, potrebbe decidere la prossima settimana non volendo utilizzare tutti i trenta giorni concessi.
Martedì 15 novembre nell'aula 9 si sono confrontati l'avvocato Luigino Montarsolo che rappresenta i firmatari del ricorso, l'assessore Pietro Piciocchi che difende il sindaco Bucci e Raffaella Parodi (più il discusso intervento dell'assessora Lorenza Rosso) a rappresentare il Comune, perché il ricorso è anche contro l'amministrazione.
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Unica sorpresa è stata l'iniziativa di Marco Bucci che, chiedendo di prendere la parola dopo un'ora e mezza di confronto in aula tra i legali, ha spiegato in prima persona le ragioni per le quali ha deciso di non dimettersi dall'incarico di commissario e chiesto di poter continuare a fare il suo lavoro.
Per i ricorrenti, lo ricordiamo, il ruolo di Bucci commissario straordinario rientra fra quelli dei commissari di governo che, secondo il Testo unico degli enti locali e non solo, non sono eleggibili a sindaco nel territorio dove esercitano le proprie funzioni. Per Piciocchi, invece, l'incarico di commissario è stato attribuito all'amministratore pubblico per cui il ruolo di Bucci commissario straordinario non rientra fra i casi di ineleggibilità.
Gli scenari dopo l'udienza sono tre. Se i giudici dichiareranno la piena eleggibilità, Bucci resterà fino alla scadenza del mandato, nel 2027. Se le toghe invece certificassero l'ineleggibilità scatterebbero 30 giorni per l'eventuale ricorso e poi i processi in secondo e terzo grado. Solo al termine dei tre gradi di giudizio la sentenza diventerebbe esecutiva e a quel punto Pietro Piciocchi, attuale vicesindaco, salirebbe in sella fino alle elezioni anticipate. Infine, non è escluso che il collegio ricorra alla corte Costituzionale per chiedere un pronunciamento sulla giurisdizione competente ad esprimersi sulla materia del ricorso.