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Domenica, 28 Aprile 2024
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Rarissimi fossili dell’era dei dinosauri rivelati dai fondali di Spotorno e Paraggi

"Le tracce appena scoperte sono paragonabili alle impronte degli astronauti sulla Luna, riscrivono milioni di anni di storia degli oceani" spiega Andrea Baucon, professore di paleoecologia all’Università di Genova e membro del team internazionale che ha condotto lo studio

“Questa scoperta di rarissimi fossili dell’era dei dinosauri riscrive la storia degli oceani - afferma il paleontologo italiano Andrea Baucon, professore di paleoecologia all’Università di Genova – E la scoperta ha un'anima ligure: sono stati i fondali di Spotorno e Paraggi a rivelare la natura degli enigmatici fossili dell'Appennino”.

Grazie a queste rare tracce fossili trovate nel mar Ligure, si anticipa di 80 milioni di anni l’inizio della colonizzazione delle piane abissali e delle acque profonde. Oscurità totale, temperature prossime allo zero e pressioni colossali mettevano alla prova la sopravvivenza di questi antichissimi pionieri dell'abisso. E i resti ritrovati testimoniano la presenza, milioni di anni prima di ogni altra testimonianza di vertebrati di mare profondo, dei primi pesci abissali.

Il paleontologo Baucon fa parte del gruppo internazionale di scienziati che ha condotto lo studio e presentato la scoperta, pubblicandone i risultati sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences. "Le tracce fossili appena scoperte sono paragonabili alle impronte degli astronauti sulla Luna, quando le ho trovate non potevo credere ai miei occhi" dice Baucon. Il paleontologo ha scoperto le tracce fossili di pesce in tre siti paleontologici situati nei dintorni di Piacenza, Modena e Livorno, le quali rivelano l’attività dei primi pesci di mare profondo, 130 milioni di anni fa, a migliaia di metri sotto la superficie dell'Oceano Ligure-Piemontese.

I fossili appena scoperti sono rari ed insoliti. “Comprendono la traccia sinuosa lasciata dalla coda di un pesce che nuotava vicino al fondale e le escavazioni prodotte da pesci in cerca di cibo – spiega il professore – Queste tracce fossili non consistono di ossa, ma registrano il comportamento di pesci scomparsi da milioni di anni. Di conseguenza, i fossili appenninici segnano un punto critico nello spazio e nel tempo. È il punto in cui i pesci si sono allontanati dalla piattaforma continentale e hanno colonizzato un ambiente nuovo ed estremo, lontano dal loro habitat originario". 

 

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