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Martedì, 30 Aprile 2024
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Ordinanza anti alcol, interrogazione in Bassa Val Bisagno: "Un palliativo, mancano iniziative contro l'abuso"

Gabriele Ruocco (Lista RossoVerde) ha presentato un'interrogazione in Municipio "Non vengono presi in considerazione percorsi di educazione alla salute, nè si attuano iniziative per rivalutare il territorio al fine di limitare questi fenomeni"

Continua a far discutere l'ordinanza anti alcol emessa dal Comune di Genova nei giorni scorsi, con le prime multe che hanno già iniziato a fioccare. Dalle critiche espresse dalla consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa), che l'ha definita 'classista', a quelle di Gianni Pastorino di Linea Condivisa, che attacca: "L’ordinanza voluta dal sindaco Bucci è degna dell’America degli anni '30. Una misura iniqua, repressiva e soprattutto non produttiva dei risultati sperati dalla giunta Bucci che non guarda a come proporre alla popolazione un uso consapevole e limitato dell’alcol. Queste sanzioni e restrizioni produrranno inevitabilmente difficoltà per i commercianti ma anche per la socialità e la vivibilità di alcune aree cittadine.  Il proibizionismo non ha mai funzionato, la storia lo insegna, ma alla giunta Bucci piace così". In Municipio Bassa Val Bisagno, invece, Gabriele Ruocco della Lista RossoVerde ha presentato un'interrogazione a risposta scritta a presidente e giunta. 

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L'interrogazione presentata in Municipio parte da due mozioni votate all'unanimità a settembre 2021 e novembre 2022 e riguardanti problematiche legate all'abuso di alcol nella zona di piazza Raggi, via Canevari, piazzetta Firpo, piazza Manzoni e piazza Giusti. Due documenti volti a sollecitare sindaco e giunta comunale su azioni e provvedimenti per contrastare il fenomeno, pianificando anche una riqualificazione dell'area per limitare il fenomeno. L'interrogazione nasce quindi con l'obiettivo di chiedere a presidente del Municipio e giunta "Quali altre azioni e provvedimenti intendano intraprendere per contrastare in modo determinato il fenomeno dell’abuso di alcool e i comportamenti delinquenziali a tutela della salute pubblica e della sicurezza urbana. In che modo intendano pianificare una riqualificazione delle aree in questione per limitare tali fenomeni. E infine in che modo intendano creare percorsi di educazione alla salute per i più giovani e potenziare le attività sociali al fine di limitare le pratiche scorrette".

"L’interrogazione vuole porre delle domande all’amministrazione riguardo il fatto che l’ordinanza così come attuata è una soluzione palliativa - afferma Ruocco -. Non prende in considerazione percorsi di educazione alla salute, nè tanto meno attività sociali per limitare l’abuso di alcool e insegnare le buone pratiche. C’è già l’articolo 691 del codice penale che regolamenta la vendita di alcool per limitarne l’abuso. E infine non si attuano iniziative per rivalutare il territorio al fine di limitare questi fenomeni".

"Si limita inoltre - prosegue il consigliere della Lista RossoVerde - la capacità di autodeterminazione della maggior parte delle persone che seguono le regole e rispettano la legge, alle quali viene vietato anche semplicemente una birretta in compagnia di amici, magari assaporando una pizza da asporto su una panchina al fresco di un albero nei giardini pubblici, piuttosto che su una scaletta o in spiaggia. Contando anche che in questo periodo di crisi economica e del lavoro non tutti possono permettersi di bere e mangiare al bar o al ristorante. Una misura iniqua, repressiva - conclude Ruocco - che non guarda a come proporre alla popolazione un uso consapevole e limitato dell’alcol. Queste sanzioni e restrizioni produrranno inevitabilmente difficoltà per i commercianti ma anche per la socialità e la vivibilità di alcune aree cittadine. Il proibizionismo non ha mai funzionato, la storia lo insegna".

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