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Lunedì, 29 Aprile 2024
Consiglio comunale

Tari tra le più alte d'Italia, è polemica. Il Pd: "Bocciato odg per fermare aumenti"

Il Partito Democratico ha presentato un ordine del giorno in consiglio comunale, respinto dalla maggioranza che ha invece approvato una mozione sulle politiche energetiche

Scontro in consiglio comunale e polemiche tra maggioranza e opposizione nell'ambito di una mozione approvata con i voti del centrodestra e riguardante le politiche energetiche (a questo link il nostro approfondimento). Il Partito Democratico ha infatti presentato due ordini del giorno per impegnare sindaco e la Giunta: "ad attivarsi immediatamente presso Amiu affinché siano conclusi i lavori di realizzazione dell’impianto TMB di Scarpino, a chiarire se sono intervenute diverse volontà politiche rispetto alle Linee Programmatiche 2022-2027 sul ciclo dei rifiuti nel Comune di Genova; a riferire in apposita commissione consiliare da convocarsi entro il 31 dicembre 2023”, a non procedere ad ulteriori aumenti della Tari rispetto a quelli già operati nello scorso ciclo amministrativo; A riferire in Commissione Consiliare entro il 31 dicembre 2023 circa il piano industriale di Amiu". I documenti sono però stati bocciati con il parere contrario della giunta. 

Termovalorizzatori e rigassificatori? Il Comune non lo esclude

D'Angelo (Pd): "La Tari aumenterà ancora, mancanza di capacità di chi governa"

Simone D’Angelo, capogruppo del Pd in consiglio comunale, attacca: "Il Comune di Genova impone a cittadine e cittadini genovesi la seconda Tari più alta d’Italia, in crescita ogni anno". Un dato confermato recentemente dall'osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ogni anno indaga sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia. Si parla di una spesa media per famiglia di 492 euro (e un aumento del 2,5% nell'ultimo anno), ben più alta della media ligure (349 euro), a sua volta maggiore della media italiana, 320 euro. Tra le città italiane sta peggio solo Catania con una Tari 2023 di 594 euro. Come riferimento viene presa una famiglia tipo composta da 3 persone e una casa di proprietà di 100 metri quadri. 

Tari: a Genova si paga la seconda più cara d'Italia, tutti i dati

"Questo incremento - incalza ancora D'Angelo - è dovuto alla mancanza di capacità di chi amministra il Comune ormai da sette anni, colpisce le famiglie e le fasce più deboli della nostra comunità, già messe a dura prova dall’aumento del costo dell’energia e, a Genova, dall’inflazione più alta d’Italia. La maggioranza in Consiglio sceglie di distogliere l’attenzione dai fallimenti del Comune sul fronte Tmb di Scarpino spostando la discussione su temi di competenza regionale e rifiutando di assumersi un impegno chiaro nei confronti dei genovesi. Quello che però appare chiaro - conclude il capogruppo del Pd - è che anche quest’anno la Tari continuerà ad aumentare". Bocciata dai Dem anche la mozione sulle politiche energetiche: "Sembrava un manifesto di sostegno alle politiche energetiche messe in campo dal Commissario e Governatore Toti - si legge nella nota - la maggioranza porta oggi in aula una fantasiosa mozione sul tema dell'approvvigionamento energetico, mettendo sul tavolo della discussione centrali nucleari, rigassificatori e termovalorizzatori". 

La replica della Lista Toti

Pronta la replica della Lista Toti: "L'unità per il Pd è ormai solo un giornale - si legge -. Certo non qualcosa che rappresenti il pensiero  dei suoi esponenti. Apprendiamo, forse senza neppure riuscire a stupirci più di tanto, della posizione scelta dal gruppo dem in consiglio comunale a Genova a proposito di approvvigionamento energetico e, in buona sostanza, di rigassificatore. In effetti al Pd di lotta e di sgoverno, mancava giusto ancora la terza via, l'astensione".

"Così mentre in Regione Liguria e nel Savonese i dem fanno i capipopolo contro il gassificatore - prosegue la Lista Toti - mentre in Emilia Romagna fanno al contrario i paladini dei cittadini da difendere contro il caro bollette con l'impegno a realizzare nuovi rigassificatori, a Genova i consiglieri comunali restano spaesati e non prendono posizione. A loro, in fondo, va anche un po' di nostra comprensione. Dura la vita di un esponente dem oggi, impossibile capire cosa debbano dire, quale idea avere. Quantomeno hanno avuto il coraggio di non votare contro una mozione che chiede al sindaco di Genova di sostenere con coerenza una strategia di buonsenso a livello di fabbisogno energetico, condividendo a ogni livello, dal governo centrale per arrivare al territorio passando per la Regione, scelte in grado di garantire ai cittadini, scorte sicure a prezzi ragionevoli".

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