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Parto in casa, Lista Sansa: "La Liguria lo renda un servizio pubblico, non c'è solo l'ospedale"

I consiglieri regionali Sansa e Candia e la consigliera comunale Ghio chiedono anche la riapertura del centro nascite alternativo del San Martino

"La recente vicenda della casa di maternità 'Le Maree' di Genova solleva un problema che non si può più far finta di non vedere: in Liguria le donne devono avere il diritto di poter scegliere di partorire anche in casa, con un servizio regolamentato e di sanità pubblica". Lo affermano i consiglieri regionali della Lista Sansa, Ferruccio Sansa e Selena Candia, e la consigliera comunale 'Rossoverde' di Genova, Francesca Ghio, citando il caso della struttura della Foce sequestrata carabinieri del Nas in attesa di accertamenti per la presunta mancanza di autorizzazioni. 

"Ogni donna, secondo l'Oms, ha il diritto di partorire in un luogo che sente sicuro, e una ricerca internazionale del 2022 (basata su mezzo milione di parti) ha confermato come il parto in casa sia da considerarsi sicuro per le gravidanze a basso rischio - sostengono Sansa, Candia e Ghio -. In Italia, però, il parto in casa è offerto gratuitamente solo da poche Regioni, e la Liguria non è tra queste. Per questo chiediamo di regolamentare il parto in casa e di renderlo un servizio pubblico, come accade già in molti Paesi d'Europa".
 
"Sul caso della casa maternità privata sequestrata a Genova non entriamo nel merito visto che sta indagando la Magistratura - aggiungono Sansa, Candia e Ghio -. Vogliamo però sottolineare la mobilitazione che c'è stata a sostegno di questo centro, che significa che il tema interessa a molte donne. Donne che in Liguria non sono in condizioni di scegliere dove e come partorire. Un diritto che invece è garantito dal pubblico in Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e nelle Province autonome di Trento e Bolzano. E a livello nazionale è normato in Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito, Olanda, Belgio e nei Paesi scandinavi".

In Consiglio regionale la Lista Sansa sta lavorando a una proposta di legge sui centri nascita alternativi, mentre a Palazzo Tursi la consigliera 'Rossoverde' Ghio sta premendo per ottenere le dovute regolamentazioni dalla Regione per i centri sul territorio genovese.
 
"La nostra proposta di legge è partita da un testo che era già stato studiato dagli uffici della Regione circa vent'anni fa - sottolineano Sansa e Candia -. Ora stiamo lavorando per rivederlo e attualizzarlo al contesto di oggi”.
 
Sempre a livello regionale, il capogruppo della Lista, Ferruccio Sansa, aveva presentato un'interrogazione sul caso specifico del Centro nascite alternativo dell'Ospedale San Martino, un caso su cui tornerà a chiedere informazioni nelle prossime sedute di Consiglio. "L'assessore Gratarola aveva risposto alla mia interrogazione promettendo l'apertura di nuovo centro, che però a oggi non è ancora disponibile - evidenzia Sansa -. Per questo motivo tornerò a chiedere informazioni sulle tempistiche e soprattutto chiederò soluzioni alternative da subito per poter far vivere ai neo-genitori l'eccellenza che ha rappresentato per anni il Centro del San Martino".

"Sui parti in casa in Liguria mancano regole e servizi, oltre alla sensibilità da parte di chi decide - concludono Sansa, Candia e Ghio -. Ma se manca l’offerta non significa che manca la domanda: chi cerca alternative al parto ospedaliero va incontro grandi difficoltà. Chiediamo quindi alla Regione Liguria di ascoltare la volontà delle donne e di facilitare il parto in casa, che tra l’altro per il sistema sanitario costa molto meno di quello in ospedale. Le ostetriche a domicilio le deve pagare la sanità pubblica, non la mamma che partorisce".

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