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Assi di forza, la commissione pubblica è poco prima di Natale alle 9 del mattino: l'ira dei comitati

La Rete Genovese, che riunisce circa 40 comitati e associazioni del territorio, chiede un ripensamento sulla convocazione della commissione in Municipio Bassa Valbisagno: "Alle 9 del mattino la gente lavora, come può partecipare?"

In Bassa Val Bisagno la commissione aperta a tutti per parlare del progetto degli Assi di forza, molto attesa dalle associazioni, è stata convocata per venerdì 22 dicembre alle 9 del mattino nel palazzo municipale di piazza Manzoni, ed è polemica. Molti cittadini, infatti, puntano il dito contro la data e l'orario non favorevole per la partecipazione del pubblico.

"È strategicamente programmata prima di Natale - sono le accuse della Rete Genovese, che comprende più di 40 comitati territoriali - chiediamo che sia rimandata a dopo le feste, in orario pomeridiano che agevoli la partecipazione. Si ostacola il diritto all'informazione e la possibilità di partecipazione dei cittadini a sedute in cui vengono assunte decisioni che comportano cambiamenti radicali per i loro quartieri". Il riferimento è alla commissione municipale sullo Skymetro del 3 febbraio, convocata alle 8,30, e alla commissione comunale sul progetto della funivia, alle 9,30 dell'8 novembre.

"La convocazione di una commissione pubblica due giorni prima di Natale alle 9 è perfettamente in linea con lo stile politico di un'amministrazione che sforna progetti su progetti, costosissimi, che non definiscono un'organica visione di città, calati dall'alto e senza confronto - continua la Rete Genovese -. Questo comportamento denota quanto poco contano i cittadini per l’attuale amministrazione, che continua a spacciare e propagandare progetti faraonici come se fossero di interesse collettivo e frutto della volontà di tutti, mentre in realtà sono pensati solo da una classe politica autoreferenziale sempre più distante dalle persone, che mai vengono coinvolte nei processi decisionali con un percorso partecipato da cui, anzi, vengono deliberatamente escluse. Qualcuno verrà a sentire, ma non chiamiamola partecipazione".

La speranza è in un ripensamento dell'ultimo minuto: "Si tratta di una rivoluzione per il territorio, le persone sono interessate a partecipare per informarsi e perché tengono al loro quartiere - sottolinea Sabina Leale del Comitato contro la cementificazione di Terralba - ma la data e l'orario non sono adeguati per favorire la partecipazione. Alle 9 del mattino di venerdì le persone lavorano: in passato per partecipare ugualmente c'è chi ha preso giorni di ferie e permessi, ma c'è anche chi non ha permessi retribuiti e dunque rinuncia a un giorno di stipendio".

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