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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca San Fruttuoso / Piazza Manzoni

L'invasione di adesivi su cartelli stradali e targhe costa un milione di euro al Comune

Il dato emerso dal dibattito nel consiglio municipale della Bassa Val Bisagno dopo un'interrogazione presentata dal consigliere Davico di Genova Civica insieme al gruppo 'Noi con Massimo Ferrante' per chiedere maggiori interventi di rimozione sul territorio

La piaga degli adesivi selvaggi su cartelli stradali e targhe toponomastiche costa al Comune di Genova un milione di euro all'anno. La cifra emerge dal dibattito durante l'ultima seduta del consiglio municipale della Bassa Val Bisagno, dopo un'interrogazione presentata dal consigliere di Genova Civica Enrico Sergio Davico insieme al gruppo 'Noi con Massimo Ferrante' che comprende le consigliere Mariateresa Ruzza e Maria Carlucci. 

Il documento segnala la presenza, sul territorio del Municipio, di imbrattamenti e atti vandalici  a danno di proprietà pubbliche quali, scalinate, muri, cartelli stradali, targhe stradali, cassonetti e simili, ed è stato presentato con l'obiettivo di "conoscere quali interventi di messa in sicurezza e prevenzione sono stati attuati per  contrastare la proliferazione di imbrattamenti, scritte e altro genere di vandalismo a danni di  spazi e proprietà pubbliche". Il consigliere Davico ha affermato in aula: "Negare l'evidenza credo sia impossibile, in questi ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria escalation del fenomeno. Basta camminare per le vie e le piazze per rendersi conto del problema, a partire da zone limitrofe alla sede del Municipio di piazza Manzoni, penso alla stessa facciata dell'edificio e alla targa del ponte Castefidardo e questo non ci fa sicuramente onore. Ho visto di recente anche alcune fotografie postate sui social da esponenti della giunta - ha concluso - e relative ad alcuni lavori di pulizia effettuati nel nostro territorio, foto che però risalgono al mese di giugno e sono state semplicemente riciclate, forse per poter dire che qualcosa si muove. Spero che da parte della giunta municipale possa esserci attenzione su questo tema, senza mettere la testa sotto alla sabbia" 

L'assessore a manutenzioni e arredo urbano Andrea Barreca ha risposto a nome della giunta: "Le foto riguardano un primo intervento compiuto su alcune targhe del nostro Municipio a fine giugno. Sicuramente il nostro territorio è uno dei più colpiti dal fenomeno, anche per la presenza a Marassi dello stadio Luigi Ferraris che crea questa sfida tra le tifoserie. Il problema riguarda però anche altre zone della città e non solo le targhe, penso ad esempio alla scalinata Montaldo. Quella degli adesivi - ha aggiunto - è una 'moda' esplosa negli ultimi anni, il Comune di Genova spende un milione all'anno per rimuoverli, per ripristinare e sostituire i cartelli stradali danneggiati. Un problema enorme, che non riguarda solo le tifoserie di calcio, e non solo i cartelli. In piazza Martinez è stato vandalizzato un wc pubblico appena installato, in via Donghi abbiamo trovato una svastica nei pressi della scuola, il 19 agosto è dovuta intervenire la Digos nella zona del Biscione per scritte minacciose a politici, medici e personaggi pubblici. Sulla toponomastica - ha affermato ancora Barreca - abbiamo fatto interventi in tantissime strade: via Barrili, via Sotto il Monte, via Monte Cengio, via Monnet, via Donaver, via Spensley, via Donghi, Ponte Gerolamo Serra, via Sacheri, via Fea, scalinata Celle, via Pianderlino, via al Forte di Santa Tecla, via Ayroli, passo Olivette e molte altre. Spesso sono anche vandalizzate le paline di Amt, che poi vanno sostituite. Quando si parla di pubblico noi interveniamo, sul privato, penso a palazzi o ad altre situazioni che si sono verificate in passato, ovviamente non possiamo".

A chiudere il dibattito ancora il consigliere Davico: "Dalla risposta dell'assessore abbiamo capito che c'è attenzione sul tema ed è 'a bordo' con noi sulla proposta. Rimango perplesso sull'elenco copioso di strade di interventi da inseguire, perché non vedo una prospettiva di prevenzione da seguire, pur comprendendo le difficoltà legate al fenomeno. Spero possa esserci un lavoro di sensibilizzazione, anche per evitare di spendere quel milione di euro di cui si è parlato, che potrebbe giustamente essere destinato ad altro".

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