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Lunedì, 29 Aprile 2024
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VIDEO | "Itadakimasu": ecco com'è la mostra sulla cucina giapponese, tra anime e manga

Un tuffo pop nella cultura gastronomica giapponese in mostra a Palazzo della Meridiana, per scoprire che il piacere del cibo non è semplicemente un pasto ma un rifugio dell'anima, anche la più "nerd"

Da "Il mio vicino Totoro" a "Your Name", da "Si sente il mare" a "Nana": le mille sfumature della cucina giapponese si raccontano attraverso anime e manga in "Itadakimasu", la mostra inaugurata a Palazzo della Meridiana (rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2024) e che, tra gli ospiti d'onore, ha visto sabato la presenza di Mime Kataniwa, ex concorrente di MasterChef. 

Il titolo dell'esposizione - prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal food influencer Samuele Nazionale in collaborazione con la scrittrice Silvia Casini - non è scelto a caso: Itadakimasu è la formula che in Giappone viene pronunciata ad alta voce prima di mangiare, una sorta di "buon appetito" ma in realtà con una filosofia molto diversa. Non è rivolta ai commensali, infatti, ma significa letteralmente "ricevo umilmente", un'espressione che affonda le radici nella cultura shintoista: è un pensiero dedicato non solo a chi ha portato (e cucinato) il cibo, ma anche a coloro che hanno dato la vita per sfamarci. Un tipo di ringraziamento non così inusuale in Giappone, dove esistono persino gruppi di pescatori che fanno costruire nei cimiteri piccole tombe per onorare genericamente i pesci che pescano. 

Nella mostra interattiva si trovano videoricette, riproduzione di piatti a grandezza naturale come quelle esposte nelle vetrine dei ristoranti in Giappone (la tecnica dello shokuhin sampuru), illustrazioni ispirate dai cartoni animati e dai film, alimenti e accessori utilizzati nelle cucine giapponesi e negli anime che gli appassionati non stenteranno a riconoscere. Ci sono manga e anime che hanno segnato l'infanzia di molti, ma anche produzioni più recenti che si trovano sulle piattaforme streaming, dai capolavori di Hayao Miyazaki ai film di animazione più recenti. 

Non mancano stanze tematiche, come il torii che porta al santuario di Inari, oppure la stanza con le bancarelle dello street food giapponese, i ciliegi in fiore sotto cui sedersi per un pic nic come da tradizione e infine la tavola imbandita per Natale, festeggiato portando nei piatti nientemeno che il pollo fritto di Kfc. Un classico, quest'ultimo, che risale agli anni '70, quando una fortunata campagna pubblicitaria introdusse il marchio in Giappone e lo fece diventare un'irrinunciabile specialità natalizia con lo slogan "Kfc - Kentucky For Christmas". Nonostante il Natale non sia una festa nazionale giapponese, sono molte le persone che lo festeggiano, sfoggiando anche il tradizionale albero con le luminarie: una tradizione dovuta più al piacere di stare insieme (e al marketing) che alla religione.

Ma c'è anche tanto altro nel calendario di eventi collaterali, tra cooking show, lezioni di cucina e concerti.

Insomma, un tuffo pop nella cultura gastronomica giapponese, per scoprire che il piacere del cibo non è semplicemente un pasto ma un rifugio dell'anima, anche la più "nerd".

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