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Violenza donne, la Regione propone lezione di autodifesa. Candia e Pd: "Far west", Generazione P: "Ipocrisia"

Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Regione ha organizzato un evento per provare gratuitamente discipline di autodifesa. Il collettivo Generazione P, "Non sono le donne a doversi difendere. Sono gli uomini a non doverle uccidere"

Sta sollevando critiche, specialmente in queste ultime ore, segnate dal femminicidio di Giulia Cecchettin, l'iniziativa della Regione Liguria che per il 25 novembre propone una giornata all'insegna dell'autodifesa per le donne.

Nel dettaglio sabato 25 novembre dalle 14 alle 17, per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Regione ha organizzato in piazza De Ferrari "EnergicaMENTE!", evento per provare gratuitamente diverse discipline di autodifesa insieme a professionisti, per dire "no" alla violenza di genere. 

L'iniziativa riservata alle donne però non è piaciuta ai Rossoverdi né al Pd, all'opposizione in Regione, e tantomeno al movimento Generazione P: "Mentre gli uomini continuano a uccidere, la Regione pensa di risolvere il problema proponendo corsi di difesa personale per le donne in una logica da Far West" tuona la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia che ha annunciato di portare una mozione comune, con proposte mirate, in consiglio regionale, in consiglio comunale con la Rossoverde Francesca Ghio, e nei consigli municipali del Centro Est, del Medio Ponente e del Levante con Francesca Coppola, Sara Tassara e Lorenzo Garzarelli.

"Pensare che le discipline di autodifesa siano la soluzione per sfuggire o salvarsi da un uomo violento, significa caricare ancora una volta solo sulle spalle della donna la tutela della sua vita, che non passa da un gioco di forza, ma dal riconoscimento di diritti e dall’eliminazione di stereotipi e pregiudizi di genere. La Regione Liguria anziché prevedere un corso di autodifesa per aiutare le donne a proteggersi, presenti invece un progetto di educazione all’affettività con personale qualificato che coinvolga non solo le scuole, ma anche i luoghi di aggregazione. Con questa proposta la Regione svilisce il problema della violenza contro le donne", sono le parole del segretario del Partito Democratico Ligure Davide Natale.

Anche il movimento Generazione P non condivide la filosofia della lezione di autodifesa: "Non sono le donne a doversi difendere. Sono gli uomini a non doverle uccidere. Il corso di autodifesa organizzato da Regione Liguria in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, è l’ennesima dimostrazione che la Regione di Toti non ha capito nulla del problema".

"Non abbiamo bisogno di questa ipocrisia - attaccano Eleonora Bartolini e Fabrizio Aloi, attivisti di Generazione P - serve sicurezza nel rispetto, non nella paura. Così si delega alle donne il compito della propria sicurezza e quasi si attribuisce loro anche la responsabilità del fenomeno".

"La Regione riconosce l’esistenza di un problema ma passa la palla alle donne su come affrontarlo - aggiunge Nadia Puntureri -. Tutto questo è assurdo: anziché corsi per difendersi bisognerebbe promuovere percorsi di educazione sessuale e all’affettività, psicologica ed emotiva".

Sia secondo i Rossoverdi, sia secondo il collettivo (che sul tema organizzerà un incontro con altre associazioni), la strada da seguire è quella dell’educazione all’affettività nelle scuole e dell'aumento dei finanziamenti ai centri antiviolenza.

La replica dell'assessore Ferro: "Significato strumentalizzato"

Alle critiche ha risposto l'assessore regionale alle pari opportunità Simona Ferro: "Il significato dell’evento - afferma - è stato completamente stravolto dall’opposizione, che non ha esitato a strumentalizzare, in maniera francamente inopportuna, una piccola anticipazione diffusa in queste ore sui social dell’ente. Le prove gratuite di autodifesa che si terranno sabato pomeriggio in piazza Dem Ferrari, infatti, rappresentano solo una parte di una serie di iniziative di più ampio respiro che affrontano a 360 gradi il dramma della violenza contro le donne".

“Il programma dell’evento - aggiunge Ferro - sarà diffuso nelle prossime ore e vedrà la partecipazione dei centri antiviolenza, chiamati illustrare i risultati ottenuti in questi anni e anche le principali criticità, nell’ottica di un percorso di dialogo e condivisione degli obiettivi. Illustreremo poi i risultati dei laboratori sulle pari opportunità che Regione Liguria ha promosso nelle scuole, nello sport e a teatro. Sarà presentato un importante convegno sulla violenza economica che si terrà proprio a Genova il prossimo 29 novembre. Infine ci saranno le prove gratuite di autodifesa: chi conosce queste discipline sa bene che non vanno intese come una mera risposta fisica a un atto di violenza. La pratica dell’autodifesa viene promossa da Regione Liguria non solo come un metodo efficace per difendersi materialmente da un’aggressione, ma soprattutto come un importante strumento per aumentare l’autostima, la consapevolezza, la proattività e l’integrità psicofisica di chi le pratica, in linea con lo slogan dell’evento “EnergicaMENTE".

"L’opposizione sostiene che organizzare prove pratiche di autodifesa significhi caricare sulle spalle della donna la tutela della sua vita. Tutt’altro. Abbiamo bene a mente che l’unico colpevole, quando si verificano episodi di violenza sulle donne, è chi le aggredisce - conclude Ferro - Per questo apriremo quattro nuovi centri per uomini autori di violenza e lavoreremo per dare sempre più strumenti e risorse ai centri antiviolenza, oltre a continuare a promuovere la cultura del rispetto e delle pari opportunità a partire dai banchi di scuola. È sconcertante che all'indomani del tragico omicidio di Giulia Cecchettin, che ha sconvolto l'Italia, l’opposizione faccia polemica su un'iniziativa rivolta a sostenere le donne contro la violenza di cui troppo spesso sono vittime, senza nemmeno conoscerne a fondo il programma. Su temi così delicati e drammatici le forze politiche non dovrebbero mai fare polemiche, ma restare tutte unite dalla stessa parte. Dalla parte delle donne".-

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