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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sanità, Toti: "Il buco di bilancio non c'è, ma servono organizzazione e impegno"

Toti puntualizza, riferendosi alla riunione di venerdì scorso con tutti i direttori della sanità pubblica regionale, "è chiaro che non bastano i soldi: serve organizzazione, impegno, concentrazione. Bisogna dirottare le risorse e modificare i flussi di lavoro all'interno delle nostre aziende, sia ospedaliere che territoriali ed è quello che ho chiesto ai direttori generali"

Nessun "buco di bilancio" nella sanità ligure: così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti smentisce le indiscrezioni che parlano di un bilancio sanitario in forte difficoltà, con un "buco" di svariate decine di milioni di euro (addirittura centinaia, come ipotizzato dal Secolo XIX). 

"Come dal 2018 allo scorso anno - dice Toti - nell'ultimo trimestre, messe in fila tutte le partite del bilancio e messa a posto la contabilità, il disavanzo sarà molto inferiore e, comunque, non ci ha mai preoccupato. Da quando governiamo noi, i buchi da cento milioni di euro non ci sono mai stati, a differenza di quando governava chi oggi urla 'al lupo al lupo'".

Per Toti, piuttosto, "il vero tema negli ultimi otto anni è stato mettere il sistema pubblico in condizioni di competere con il privato e utilizzare al meglio tutte le risorse per dare risposte ai cittadini e farlo in fretta". In proposito, il presidente ricorda che "quest'anno ci saranno più soldi per ridurre le liste d'attesa grazie ai tre miliardi in più messi dal governo sul Fondo sanitario nazionale e ai 50 milioni di fondi regionali che stanziamo".

Però, puntualizza Toti, riferendosi anche alla riunione di venerdì scorso con tutti i direttori della sanità pubblica regionale, "è chiaro che non bastano i soldi: serve organizzazione, impegno, concentrazione. Bisogna dirottare le risorse e modificare i flussi di lavoro all'interno delle nostre aziende, sia ospedaliere che territoriali, affinché questi soldi vengano spesi efficacemente ed è quello che ho chiesto ai direttori generali".

Infine, una richiesta anche al governo: "C'è bisogno di una serie di interventi strutturali: faremo tutto il possibile nella legislazione regionale, poi mi auguro che oltre ai tre miliardi il governo metta mano non solo alla legislazione ma, visto che siamo in fase di rinnovo del contratto collettivo nazionale, ci si muova sui tetti di assunzione e su tutti i lacci e laccioli che impediscono al sistema pubblico di essere competitivo su molte specialità rispetto al sistema privato". In sintesi, conclude il governatore, "è chiaro che per ridurre le liste d'attesa che sono gigantesche in tutta Italia - e chi fa speculazione su questo fa un pessimo servizio sia alla politica sia alla soluzione del problema - cercheremo una competitiva collaborazione tra pubblico e privato, che deve anch'esso partecipare alla riduzione delle liste".

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