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Governo Draghi, Toti alla Camera per le consultazioni con Cambiamo: «Ecco cosa abbiamo chiesto»

Il bilancio del presidente della Regione Liguria, leader di Cambiamo, terminato il colloquio con il premier incaricato

Finite le consultazioni alla Camera per Giovanni Toti e Cambiamo!, il partito che il presidente della Regione Liguria ha fondato nel 2019, con il premier incaricato Mario Draghi.

Toti, a Roma ormai da qualche giorno proprio per seguire da vicino gli sviluppi della crisi di governo, giovedì sera ha incontrato Draghi per discutere del possibile governo che verrà. E ha confermato l’apertura e il sostegno già annunciati nei giorni scorsi, mettendo al centro del confronto la pandemia di coronavirus e il piano vaccinazioni, il Recovery Plan e il Mes.

«Come prima cosa al presidente incaricato Draghi, che ringraziamo per averci ricevuto, abbiamo parlato di temi concreti e della cosa che più mi sta a cuore, anche come governatore di Regione: la campagna di vaccinazione - ha detto Toti - Abbiamo bisogno di vaccinare i nostri grandi anziani nel più breve tempo possibile, solo così possiamo salvare le loro vite e uscire dell'incubo del Covid. Abbiamo poi affrontato il tema della capacità di spesa del Paese perché troppo spesso si discute di dove prendere i soldi, debito, Recovery e Mes, e poco si parla di un Paese che per spenderli fa grandissima fatica, e lo dico con orgoglio da una città e una regione che hanno dimostrato di saper spendere i soldi con il Modello Liguria e la costruzione del ponte di Genova. Queste sono state le prime osservazioni, i primi suggerimenti e spunti su cui lavorare insieme. Cose concrete per cui gli italiani non possono più aspettare».

Il leader di Cambiamo ha quindi spostato il focus sul fronte strettamente politico, chiarendo di avere detto a Draghi che «speriamo che questo possa essere davvero un governo che sommi le migliori energie del Paese e non una riedizione di una maggioranza che ha già guidato l’Italia. Ci auguriamo che il centrodestra si impegni nel modo più ampio possibile - ha concluso - e che Draghi ponga le condizioni perché questo avvenga, con un governo di unità nazionale a cui tutti possano partecipare, senza nessun veto. Cambiamo! è a disposizione per intraprendere questo percorso».

Mario Draghi e le consultazioni

Le consultazioni, intanto, proseguono anche oggi per capire quanta solidità potrebbe avere un governo guidato dall’ex presidente della Bce. Ed è proprio il centrodestra a essere diviso, con Toti e Silvio Berlusconi già schierati per l’appoggio, mentre Matteo Salvini sembra aver lanciato l’ultimatum, chiedendo di scegliere tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Proprio Beppe Grillo è in arrivo oggi a Roma, mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha nuovamente ribadito di essere contraria al sostegno a Draghi e propensa al voto anticipato, anche se la posizione ieri sembrava meno netta rispetto a quella dei giorni scorsi.

Luca Zingaretti, segretario del Pd, ha invece chiarito a Lilli Gruber che «penso che noi e la Lega siamo forze alternative, ma spetta al professor Draghi costruire il perimetro della maggioranza», appoggiando Giuseppe Conte come leader del nuovo governo.

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