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Bucci in vantaggio nei sondaggi. Burlando: "Persa la capacità di ragionare in prospettiva"

L'ex presidente della Regione Liguria, interpellato da GenovaToday, ha commentato il momento che sta attraversando la città a poco più di un mese dal primo turno delle elezioni amministrative

L'elezione di Marco Bucci ha rappresentato un punto di svolta nella storia politica di Genova. L'ex amministratore delegato di Liguria Digitale è diventato Primo cittadino il 25 giugno del 2017 grazie al successo al ballottaggio su Gianni Crivello, sostenuto dal centrosinistra. Bucci ha conquistato così il titolo di primo sindaco di centrodestra di Genova dall'introduzione dell'elezione diretta e il primo a guidare una giunta non legata al centrosinistra dal 1975.

La città era reduce dai cinque anni di governo di Marco Doria, rivelatosi inadeguato al ruolo, così come chi lo aveva preceduto, quella Marta Vincenzi, condannata per i fatti dell'alluvione del 4 novembre 2011, che causò sei vittime. Dunque, anche in una città tradizionalmente legata ai valori del centrosinistra, ha finito per prevalere la voglia di cambiamento, incarnata dal manager, diplomatosi al liceo classico Andrea D'Oria.

Bucci verso la conferma

Stando a due sondaggi svolti da GenovaToday (l'ultimo si trova in fondo all'articolo, il precedente qui), il Primo cittadino uscente sarebbe in netto vantaggio sulla concorrenza, dunque pare molto probabile una sua conferma. Ma, un po' come è capitato in Regione con Giovanni Toti, in caso di secondo mandato diventano importanti gli equilibri politici, anche per i risvolti a livello nazionale.

I principali sfidanti di Bucci sono due: il senatore Mattia Crucioli, appoggiato dall'Alternativa (il movimento nato dall'ultima diaspora pentastellata e di cui lo stesso Crucioli fa parte a Palazzo Madama), Italexit, Riconquistare l'Italia e Ancora Italia per la sovranità democratica, e Ariel Dello Strologo, sostenuto dal centrosinistra, dunque anche Partito democratico e Movimento 5 Stelle, partiti nella coalizione, che al momento governa l'Italia.

Cosa succederà se a Genova vince ancora il centrodestra

Un'eventuale e non così remota sconfitta per il candidato del centrosinistra, potrebbe avere ripercussioni anche a livello nazionale. Certo di scontato non c'è nulla, ma al momento la leadership di Marco Bucci non sembra in discussione e le contromisure degli altri non paiono aver scalfito fin qui il consenso di cui gode il sindaco, nonché commissario per la ricostruzione del viadotto sul torrente Polcevera.

Già perché in questi cinque anni Bucci si è trovato a dover affrontare prove tutt'altro che semplici e, a prescindere dal credo politico di ciascuno, pare abbastanza unanime la convinzione che sia riuscito a superarle senza grossi traumi. Certo il suo modo di lavorare e la sua visione della città non a tutti piace, ma in questi anni l'opposizione non è mai riuscita a mettere i bastoni tra le ruote alla giunta, che è andata avanti spedita secondo i suoi piani in ogni seduta di consiglio comunale.

Il parere dell'ex presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando

Abbiamo chiesto un parere all'ex presidente della Regione, Claudio Burlando, che si è detto "costernato" per alcune scelte recenti del sindaco Bucci. "Il momento somiglia a 40 anni fa - dichiara Burlando - perché come allora c'è l'opportunità dovuta alla disponibilità di risorse, allora per le celebrazioni legate a Cristoforo Colombo e alla scoperta dell'America, ora il Pnrr".

"Allora - prosegue l'ex governatore - si trattò di un evento pianificato, che cambiò la città in senso positivo, penso all'area del porto antico, al teatro Carlo Felice e molto altro. La città ha dato un'immagine di accoglienza, che non c'era. Ora io non vedo un disegno con queste risorse e manca sempre un piano generale dei trasporti che comprenda la logistica".

"Il piano del porto di Genova è fermo al 1998 - ricorda Burlando -. Non ha senso, mentre partono le gare per la nuova diga, ovvero un progetto per il rilancio dello scalo, togliere spazio agli armatori per mettere dei depositi chimici, tra l'altro pericolosi. Sono costernato. La nuova diga e il trasferimento dei depositi a ponte Somalia contrastano. La politica e una campagna elettorale sono fatte per avere un confronto. Si è persa la capacità di ragionare in prospettiva su questa città e questo porto", conclude.

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