Terrorismo, arrestati sette anarchici: indagini partite dall'attentato Adinolfi
Operazione della Digos in diverse regioni italiane. Perquisizioni anche a Genova
Sette esponenti del mondo anarco insurrezionalista in manette, altri otto indagati, una trentina di perquisizioni compresi due appartamenti di Genova. Si tratta delle abitazioni di un uomo e una donna di circa 35 anni residenti in Centro storico.
L'operazione all'alba di oggi è scattata in Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria: nel mirino il gruppo appartenente alla Fai, Federazione anarchica informale, con ipotesi di reato di associazione con finalità di terrorismo e in particolare per l'esplosione di tre ordigni: uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 e due presso la Caserma allievi Carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006.
L'operazione della Digos, coordinata dal Servizio centrale antiterrorismo della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e su disposizione della Procura della Repubblica di Torino, ha preso il via dopo una lunga serie di indagini partite dal caso Adinolfi. Il dirigente di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi fu ferito a Genova il 7 maggio 2012 in via Montello da una "costola" della Fai chiamata Nucleo Olga: due uomini armati di pistola gli avevano teso un agguato davanti alla sua abitazione, sparandogli alle gambe e poi fuggendo in moto.
Per quell'attentato sono attualmente in carcere Alfredo Cospito e Nicola Gai, condannati in appello e oggi raggiunti da ordinanza di custodia in carcere dopo il blitz di oggi. Secondo gli investigatori, sussiste "grave pericolo di inquinamento probatorio".