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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Allarmi inascoltati della famiglia Scagni, il giudice si riserva di decidere

Ancora pochi giorni per sapere se gli agenti e il medico della salute mentale, indagati in seguito alla denuncia dei genitori di Alice e Alberto, dovranno subire un processo o meno

Archiviazione o processo. Questa la decisione che è chiamato a prendere entro qualche giorno il giudice per quanto riguarda l'indagine bis sul caso di Alberto Scagni, l'uomo di 42 anni, che il primo maggio 2022 uccise la sorella Alice sotto casa di lei a Genova Quinto.

Il procedimento bis è nato da una denuncia dei genitori di Alice e Alberto sulle presunte omissioni e carenze da parte degli agenti e della dottoressa della Salute mentale. Due poliziotti e la psichiatra erano stati indagati ma la procura ha chiesto l'archiviazione, ipotesi a cui si oppone con forza la famiglia, sulla base di una memoria e degli audio degli interrogatori dei poliziotti, che ricevettero le chiamate di allarme di Graziano Scagni, poche ore prima che Alberto uccidesse la sorella.

Durante l'udienza, che si è tenuta martedì 5 marzo 2024, Fabio Anselmo, che assiste la famiglia Scagni, ha annunciato un'interpellanza sulla materia al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, depositata in Parlamento.

Nel frattempo Alberto Scagni si trova sempre in carcere a Torino dove è stato trasferito in seguito ai pestaggi subiti nelle carceri di Genova e Sanremo. Deve scontare 24 anni e 6 mesi di reclusione.

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