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Cronaca Rapallo / Via Goffredo Mameli

Disabile violentata da un parente, il padre butta il feto nel cassonetto

Macabra vicenda quella avvenuta a Rapallo dove una ragazza disabile è stata ripetutamente violentata dal marito di una cugina. Poi la giovane ha partorito in casa e il padre si è liberato del feto, gettandolo in un cassonetto. I due sono stati arrestati

La polizia ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Genova, due italiani, uno di 57 anni, con precedenti penali, e l'altro di 59 anni, rispettivamente per i reati di violenza sessuale e abbandono di persona minore o incapace, di maltrattamenti in famiglia e di distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere.

I fatti risalgono allo scorso mese di giugno allorchè personale del commissariato di Rapallo è intervenuto in ausilio al 118 presso l'abitazione di un padre, perché la figlia di 25 anni, disabile, versava in gravi condizioni di salute, colpita da infarto causato da emorragia legata, come si è potuto appurare successivamente, ai postumi di un parto.

Attesa la gravità e la particolarità dell'episodio, la polizia, coordinata dal procuratore aggiunto Cozzi presso la locale Procura della Repubblica, ha iniziato un'attività di indagine, condotta anche con ausilio di tecniche di intercettazioni telefoniche e ambientali, da cui è emersa la responsabilità del padre e del 57enne, marito di una cugina della ragazza.

Nello specifico la giovane donna, affetta da grave deficit intellettivo che la rendeva paragonabile a una bambina di 10/13 anni, ha subito tra i mesi di novembre e dicembre 2013, ripetute violenze sessuali da parte del 57enne, a seguito delle quali è rimasta incinta.

Nel mese di giugno la donna ha partorito nella sua abitazione, senza ricevere cura e assistenza da parte del padre, con lei convivente. Al momento del parto, quest'ultimo ha soppresso o sottratto il cadavere del neonato, gettandolo nella spazzatura.

Per le gravissime complicanze post-partum, la giovane ha corso un grave e prolungato pericolo di vita, causato dalla mancanza di assistenza durante la gestazione, al momento del parto e nel periodo successivo, scongiurato solo grazie ai trattamenti sanitari ricevuti nella struttura medica dove è stata ricoverata, a seguito dell'intervento della polizia.

I due arrestati sono attualmente detenuti presso il carcere di Marassi, la giovane donna è ricoverata in una località protetta del Tigullio.

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