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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Pesto con basilico genovese prodotto negli Usa: sequestrate 7 tonnellate in porto

Per l'azienda il pesto è effettivamente stato prodotto con basilico spedito dalla Liguria. Adesso sulla questione dovranno esprimersi i giudici

Sono oltre sette le tonnellate di pesto sequestrate nel porto di Genova a causa di presunte irregolarità relative alla legge della Comunità Europea sugli alimenti.

Il pesto è stato prodotto negli Stati Uniti, precisamente da uno stabilimento aperto dal pastificio Rana in Illinois, a pochi passi da Chicago. Il cliente finale? Secondo quanto racconta il quotidiano Repubblica, un marchio destinato al mercato estero (spagnolo e francese) che sui barattoli scrive "basilico genovese" e "basilico italiano Dop". Anche se il prodotto arriva dagli Usa. L'azienda italiana ha presentato ricorso al Tar della Liguria per chiedere l'annullamento del sequestro, sottolineando che tutte le procedure sono state rigorosamente rispettate e che il pesto è stato prodotto con basilico effettivamente spedito dalla Liguria. La famosa salsa era poi arrivata in Italia pronta per raggiungere lo stabilimento di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona. Adesso, in attesa della sentenza del Tar, il pesto rimane in uno dei terminal del porto di Genova.

Mentre procede l'iter legale, sul caso si è espresso anche Lorenzo Biagiarelli, noto food blogger e compagno di Selvaggia Lucarelli: "Rana è il più grande esportatore mondiale di basilico genovese Dop, ne acquista 2500 tonnellate l’anno, le lavora per renderle non deperibili (con olio e sale) e poi le spedisce dove servono, anche in USA. Se un barile di basilico genovese arriva al porto di Boston smette di essere genovese?  La verità è che, al netto delle contestazioni, al momento non c’è motivo di credere che Rana abbia commesso un illecito. Prendi il basilico, lo mandi a Chicago, ci fai il pesto, lo vendi a Costco, Costco lo vuole mandare nelle sue filiali in Europa, lo rimandi in Italia, lo fai partire per l’Europa. Un inutile spreco di carburante, al massimo? È la globalizzazione, bellezza, e non l’ha certo inventata il signor Giovanni Rana". Con buona pace dei giri, a volte incredibili ma legali fino a prova contraria, che compiono gli alimenti prima di arrivare sulla tavola del consumatore.

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