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Cronaca

"Manipolazione mentale e vuoto normativo", interrogazione parlamentare citando il caso Repetto

Il Movimento 5 Stelle ha depositato il documento sottolineando la "necessità impellente di arrivare a una concreta soluzione in ordine al grave vuoto normativo in materia" 

Dopo l'intervento alla Camera della deputata Stefania Ascari il Movimento 5 Stelle ha depositato un'interrogazione a risposta scritta al ministro dell'Interno, al ministro della Giustizia, al ministro della Salute e al ministro dell'Istruzione e del merito con l'obiettivo di "pervenire a una concreta soluzione in ordine al grave vuoto normativo in materia di manipolazione mentale". 

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Ancora una volta vengono citati due esempi, il caso di Altavilla Milicia dove un uomo, sostenuto dalla figlia, avrebbe ucciso la moglie dandola alle fiamme e gli altri due figli strangolandoli in un rito per liberare la casa da presenze demoniache a cui l’uomo sarebbe stato istigato da una coppia di conoscenti fanatici religiosi. E poi il caso di Roberta Repetto, la 40enne di Chiavari morta nel 2020 all'età di 40 anni, uccisa dalle metastasi di un tumore dopo l'asportazione di un neo sul tavolo da cucina a Borzonasca. Operata senza anestesia né esami né terapia post operatoria, era poi stata tranquillizzata che i dolori provati erano conseguenza di una 'purificazione spirituale', da curare con meditazione e tisane.

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Si legge nel documento depositato alla Camera: "Di questi giorni, è la sentenza di assoluzione - sconcertante ad avviso degli interroganti - del leader spirituale del centro olistico Anidra di Borzonasca, teatro di drammatici accadimenti che hanno portato al decesso di Roberta Repetto, una giovane donna chiavarese, vittima, secondo la procura, della manipolazione mentale operata dal sedicente maestro. Al riguardo si evidenzia che a causa dei dolori ingravescenti, la donna era stata trattata con tisane zuccherate, bagni purificatori nel fiume e meditazioni e operata a un neo maligno su un tavolo da cucina della menzionata struttura, senza previa valutazione delle condizioni generali, senza anestesia e senza provvedere al necessario esame istologico".

La famiglia Repetto, pur rispettando la sentenza, aveva annunciato il ricorso in Cassazione, parlando proprio di vuoto normativo sul tema. Rita Repetto, sorella di Roberta ha fondato l'associazione 'La Pulce nell'orecchio' per sensibilizzare l'opinione pubblica e le persone sui rischi della violenza psicologica di tipo settario e da tempo porta avanti la propria opera di informazione anche nelle scuole. A Genova Today aveva commentato: "Ringrazio l'onorevole Stefania Ascari che ha depositato in questi giorni una proposta di legge a sua prima firma, con la speranza che il Parlamento indaghi sul fenomeno settario. Per mia sorella, per la Procura di Genova plagiata con subdole tecniche di manipolazione mentale, e per le tantissime persone che quotidianamente finiscono in questi culti abusanti".

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L'interrogazione depositata alla Camera poi prosegue: Secondo gli esperti del fenomeno  appare sempre più preoccupante la significativa infiltrazione di tali realtà anche nel settore della salute e dell'istruzione, come peraltro confermato anche da fonti ufficiali estere, quali gli annuali Rapporti della Missione interministeriale francese di vigilanza e contrasto alle derive settarie" e quindi "non può più negarsi la necessità impellente di pervenire a una concreta soluzione in ordine al grave vuoto normativo in materia di manipolazione mentale". 

Documento che poi continua: "A parere degli interroganti, l'istituzione nel 2006 di una apposita specialità di polizia (squadra antisette Sas) con funzioni meramente repressive, non può considerarsi che una risposta fortemente limitata rispetto alla pervasività e complessità del fenomeno; si rileva infine come a oggi non sia stata condotta - almeno di recente - alcuna indagine conoscitiva nel nostro Paese rispetto all'evoluzione delle cosiddette sette".

Viene quindi chiesto ai Ministri interrogati se "non ritengano necessario adottare, per quanto di competenza, tempestive iniziative di prevenzione volte a una fattiva tutela delle persone e nella fattispecie delle fasce vulnerabili rispetto al fenomeno delle 'sette'" e se "nell'imprescindibile bilanciamento tra tutela della libertà religiosa e difesa dei diritti dell'individuo e delle famiglie, alla luce dei recenti drammatici accadimenti, non si reputi necessario promuovere l'istituzione di una struttura di vigilanza e contrasto al fenomeno analoga alla francese Miviludes e non si ritenga altresì urgente adottare iniziative di carattere normativo finalizzate a fornire una efficace tutela giuridica dell'integrità fisica e psichica dei soggetti deboli inseriti in contesti gruppali coercitivi".

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