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Sabato, 27 Aprile 2024
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Il lupo recuperato a Genova è 'non confidente', rilasciato con radiocollare

In consiglio regionale il punto sui monitoraggi sul lupo in Liguria. L'assessore Alessandro Piana ha incontrato i vertici di Cia Agricoltori

Il lupo recuperato il 24 gennaio scorso a Genova, dopo i controlli sanitari previsti, è stato rilasciato con un radiocollare satellitare in una zona lontana, in ossequio alle norme vigenti. L'animale non ha mostrato atteggiamenti cosiddetti 'confidenti' e, quindi, non può essere considerato problematico.

A spiegarlo in consiglio regionale martedì 26 marzo 2024 è stato l'assessore alla caccia, Alessandro Piana, rispondendo a un'interrogazione di Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente), in cui ha chiesto alla giunta i dettagli sulla cattura del 'lupo confidente' e il tracciato del monitoraggio ottenuto dal radiocollare.

Il consigliere ha ricordato che nei giorni scorsi sarebbe stato catturato nei pressi di un centro abitato un lupo avvistato in prossimità delle case di un centro abitato e che l'animale è stato dotato di radiocollare e liberato in altra area e che a Sassello è stata segnalato la presenza di un lupo dotato di radiocollare.

Si definisce bold (tradotto letteralmente: audace, spavaldo), o confidente, un lupo che è fortemente abituato alle persone, non ne ha paura e si avvicina direttamente e in modo ripetuto alle persone a piedi, a una distanza inferiore ai 30 metri. Questa è la definizione data dagli esperti del Large Carnivore Initiative for Europe (Lcie), gruppo specialistico dedicato ai grandi carnivori europei dell’Unione Internazionale della Natura (Iucn).

Attenzione, però, la presenza di un lupo in un contesto antropizzato, ovvero un lupo che attraversa strade o passa vicino alle case non è necessariamente un lupo confidente, dipende da come si relaziona con le persone. Lupi (e altri animali) che frequentano abitualmente contesti urbanizzati sono infatti definiti urbani.

I vertici di Cia Agricoltori Liguria in Regione

Nella mattinata di mercoledì 27 marzo 2024 si è svolto un incontro tra i vertici di Cia Agricoltori Liguria, tutti i capigruppo, il vice presidente e assessore all'Agricoltura, Alessandro Piana, e il vice presidente del Consiglio Regionale, Armando Sanna per affrontare la drammatica situazione di molti agricoltori e allevatori colpiti dalle incursioni del lupo nell'entroterra ligure. 

"Nell'ultimo tavolo zootecnico abbiamo approvato i nuovi criteri per i ristori e per le predazioni - spiega Alessandro Piana - e snellito le procedure, senza obbligo di sopralluoghi come in passato, dando oggi la possibilità di presentare con posta elettronica alla vigilanza faunistica regionale la documentazione tramite foto georeferenziate. Per quanto riguarda i criteri, la novità più significativa vede il passaggio dal 50% del valore del capo dal valore del Bollettino Ismea, al 100% dell'indennizzo, quindi l'importo più alto che, come Regione, possiamo attribuire".

È stato inoltre introdotto l'indennizzo dei capi dispersi e dei danni indiretti alle perdite di produzione, quest'ultimo effettuato sulla base della consistenza della mandria o del gregge al pascolo al momento del danno. "In questo momento più che mai e al di là di ogni comprensibile ideologia, serve anche maggiore attenzione da parte dell'Europa - aggiunge Piana - e un approccio diverso sul discorso grandi carnivori. In Liguria abbiamo un allevamento di nicchia, è vero, però è fondamentale perché ci consente di mantenere il prato, il pascolo e di conseguenza quella straordinaria biodiversità che ha sempre caratterizzato la nostra regione e che sta portando molti turisti sulle nostre Alpi e Appennini".

"Ricordo inoltre - prosegue Piana - che Regione Liguria ha aderito nel 2018 al progetto Life WolfAlps 2.0 della durata di cinque anni, con un importo complessivo di 10 milioni di euro dei quali circa un milione destinati a Regione Liguria. Il progetto, approvato dalla Commissione europea, prevede attività di coordinamento internazionale per l'intero arco alpino (anche oltre frontiera) su azioni finalizzate al miglioramento della coesistenza tra lupo e attività umane".

"Inoltre - conclude Piana - sono stati realizzati interventi a supporto degli allevatori sull'impiego di strumenti e metodi di prevenzione, la formazione del personale di vigilanza sulle attività di accertamento connesse alle predazioni sul bestiame, l'elaborazione di una guida, rivolta alla cittadinanza, che riporta le buone norme di comportamento utili a evitare, o quantomeno minimizzare, le possibili situazioni problematiche in contesti abitati".

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