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Cronaca Certosa / Via Fegino

Disastro Iplom, i residenti di Borzoli e Fegino depositano l'esposto in Procura

A quasi tre mesi dalla rottura del tubo che ha riversato migliaia di litri di greggio nel rio Fegino e da lì nel Polcevera, i cittadini hanno fatto arrivare al procuratore capo un fascicolo che raccoglie testimonianze e documenti ufficiali

A quasi tre mesi dal disastro ambientale dovuto alla rottura della tubatura della raffineria Iplom a Fegino, che ha riversato migliaia di litri di petrolio nel rio Pianego, nel rio Fegino e da lì nel Polcevera, in Procura è stato depositato l’esposto firmato dai residenti della zona, che a emergenza finita devono fare i conti con un incidente le cui conseguenze a lungo termine sono tutt’altro che sotto controllo.

Il fascicolo è arrivato sul tavolo del procuratore capo, Francesco Cozzi, lo scorso 29 giugno, un faldone corposo in cui alle testimonianze dei residenti che denunciano malesseri e un netto peggioramento della qualità della vita derivante dalla dispersione di idrocarburi sono affiancate relazioni tecniche sullo stato del territorio in seguito allo sversamento e atti ufficiali del Comune e del Municipio. 

A preoccupare non sono soltanto gli effetti immediati e più evidenti che lo sversamento ha avuto sull’ambiente, sul territorio e sulla salute dei residenti, molti dei quali nei giorni successivi al disastro hanno fatto ricorso all’ambulatorio mobile della Asl 3 a causa delle esalazioni provenienti dagli idrocarburi, ma anche quelli che potrebbero emergere con il passare del tempo. Nell’esposto si punta inoltre il dito contro la decisione, da parte degli enti competenti, di concedere le autorizzazioni per costruire un deposito di idrocarburi in un contesto urbano, senza tenere conto dell’impatto che avrebbe avuto sui cittadini. 

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