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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Processo ultras Genoa, parla Leopizzi

Il principale imputato ha reso dichiarazioni spontanee, senza rispondere alle domande dei giudici, raccontando di aver iniziato ad andare allo stadio a 14 anni e di avere conquistato la considerazione degli altri tifosi con il suo impegno per i colori rossoblù, senza mai imporre nulla a nessuno

Nella mattinata di mercoledì 13 marzo 2024 è andata in scena l'ultima udienza di istruttoria del processo a carico di alcuni ultras del Genoa per presunte estorsioni ai danni della società all'epoca della gestione Preziosi. È stata la volta delle dichiarazioni spontanee del principale imputato, Massimo Leopizzi.

Il tifoso, difeso dall'avvocato Stefano Sambugaro, nel corso della sua lunga dichiarazione ha ripercorso la sua storia da supporter rossoblù sin da giovanissima età, spiegando di essere diventato un punto di riferimento del tifo nel corso degli anni, per anzianità e dedizione alla squadra.

Leopizzi ha spiegato come non ci fosse alcun ruolo di capo all'interno del tifo dove tutte le decisioni venivano prese in democrazia. Su alcune dichiarazioni riguardo ai contatti con Zarbano e il suo interesse in Sicurart, di cui l'allora compagna era socia, c'è stata qualche puntualizzazione del Collegio in relazione a spontanee dichiarazioni precedentemente rilasciate da Leopizzi.

In sostanza l'ultras ha dichiarato la propria passione per il tifo, la propria sincera contestazione alla gestione Preziosi, ma ha negato ogni coinvolgimento nei fatti di estorsione o associazione a delinquere contestatigli, richiamando anche il contenuto di altre deposizioni e dichiarazioni agli atti.

L'udienza è stata rinviata al 16 aprile per le conclusioni dei pubblici ministeri.

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