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Cronaca

Aree ex Ilva, sindacati sul piede di guerra: "Quella zona va destinata alla siderurgia"

Per la logistica, secondo i sindacati, possono essere valutate tutte le aree disponibili e in stato di abbandono di Genova

Sindacati sul piede di guerra dopo aver appreso che quattro grandi aziende si sono interessate alle aree dell'ex Ilva di Cornigliano, promettendo di creare un hub per la logistica con 400 posti di lavoro circa.

“Si continua a parlare di aree ex Ilva e dell’interesse da parte di quattro aziende della logistica per 400 posti di lavoro - è il commento di Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria -. Non sentiamo invece nessuna parola, e questo ci dispiace e preoccupa, sull’importanza strategica della siderurgia per il nostro paese che ha scarse materie prime e che non puo permettersi di perdere la siderurgia. Forse non tutti considerano che cio significherebbe cancellare intere filiere industriali perché andrebbero fuori mercato. Continuiamo quindi a chiedere il rilancio della siderurgia con un piano industriale che valorizzi le opportunità e lo sviluppo. Solo dopo questo si può parlare di insediamenti negli spazi liberi, qui invece si invertono le priorità strategiche. Siamo quindi sempre pronti a confrontarci su ciò che serve per garantire un lavoro di qualità creando assunzioni, ma vanno considerate tutte le priorità del caso”.

Per la Cgil, la manifestazione di alcuni gruppi interessati a insediare attività logistiche a Genova sulle aree dell’ex Ilva non è percorribile: "Quelle aree - spiega il sindacato - per gli effetti all'accordo di programma e per quello relativo all'assegnazione di quelle aree ad Acciaierie d'Italia, sono a disposizione della siderurgia. Il futuro del Gruppo produttore di acciaio, fondamentale per tutta l'industria nazionale, è in una fase delicata ma se, come pretendiamo, le prospettive di sviluppo saranno mantenute, ciò significa aumentare le attività anche dello stabilimento di Cornigliano e conseguentemente produzione, occupazione e tutto ciò che serve a garantirne i processi. Peraltro, su quelle aree, permane un vincolo relativo alla natura industriale rispetto ad insediamenti seppur importanti ma di altra natura, e sappiamo quanto sarebbe fondamentale ricostruire un forte tessuto industriale in questa città".

"Sarebbe importante invece - prosegue la Cgil - valutare tutte le aree disponibili ed in stato di abbandono nella nostra città, impegno che questa amministrazione si era presa rispetto ad una mappatura mai resa nota, per offrire quegli spazi in alcuni casi già infrastrutturati a possibili investitori interessati".

Crucioli: "Nessun confronto con sindacati e lavoratori"

Sul caso interviene anche Mattia Crucioli, Uniti per la Costituzione: "Martedì scorso il Sindaco ha annunciato che ci sarebbe una cordata di aziende pronta a insediarsi nelle aree ex Ilva. Una proposta che non deriva da nessun confronto con i sindacati e i lavoratori e che va contro un Accordo di programma che è in essere ed è riconosciuto da Acciaierie D’Italia. Mi unisco alla voce del coordinamento Usb di Acciaierie d’Italia, che chiede rispetto e solidarietà da parte delle istituzioni, vicinanza e un confronto onesto sul futuro delle aree e dei lavoratori, che non possono continuare a pagare gli errori da parte delle istituzioni a tutti i livelli. A questo proposito preannuncio che presenterò in Consiglio un ordine del giorno per impegnare il Sindaco e la Giunta a chiarire definitivamente le intenzioni in merito al futuro di quelle aree".

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