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A marzo torna il cambio dell'ora, poi si deciderà se abolirlo

Si rinnova il passaggio da ora solare a legale. Entro aprile 2020 l'Italia dovrebbe decidere se mantenere il cambio dell'ora o abolirlo. Stessa scelta spetterà ai singoli Stati membri dell'Unione

Con l'arrivo della primavera, c'è un altro appuntamento molto atteso. Quest'anno siamo tutti concentrati sull'emergenza coronavirus e sulla necessità di limitare gli spostamenti, dunque, perlomeno i primi giorni, ci cambierà poco. Ma alle 2 di domenica 29 marzo 2020 si avrà il cambio dell'ora, con passaggio da solare a legale.

In pratica dovremo spostare le lancette avanti di un'ora. Ormai molti dei dispositivi che utilizziamo tutti i giorni, collegandosi a internet, svolgono in autonomia l'operazione. Ma la vecchia radio sveglia che teniamo in bagno, per esempio, o altri orologi più datati avranno bisogno dell'intervento umano. Dormiremo un'ora di meno ma alla sera farà buio più tardi.

Il cambio dell'ora da solare a legale è stato introdotto per risparmiare energia durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, riducendo il consumo di elettricità. La misura è poi stata adottata definitivamente in Italia nel 1966. La convenzione dell'orario estivo non fa che "imitare" il bioritmo dei nostri antenati, che si svegliavano all'alba senza orologi, seguendo il progressivo anticipo del sorgere del sole in primavera e il ritardo in autunno. Il cambio dell'ora avviene solitamente in orario notturno per arrecare meno disagio possibile ai trasporti che, di notte, effettuano meno tratte.

Entro aprile 2020 l'Italia dovrebbe decidere se mantenere il cambio dell'ora o abolirlo. Entro dicembre dovranno compiere la stessa scelta tutti gli Stati membri dell'Unione. Sempre che l'emergenza coronavirus non faccia slittare anche questa scadenza.

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