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No green pass, il movimento si divide e Povia non si presenta

Per la prima volta il fronte no green pass si è spaccato in due: da una parte il corteo di Libera piazza Genova e gli studenti, dall'altra il presidio in piazza della Vittoria di Giustizia sociale ma senza le guest star Povia e Mori

Per il 22esimo sabato consecutivo i no green pass hanno manifestato ma c'è una novità: il fronte si è diviso.

Da una parte il corteo di Libera piazza Genova e gli studenti, dall'altra il presidio in piazza della Vittoria a cui avrebbero dovuto partecipare due 'guest star': il cantante Povia e l'avvocato Marco Mori. Il primo ha disertato Genova perchè avrebbe il covid, almeno stando a un messaggio rimbalzato nelle chat dei manifestanti: "Sono positivo con carica bassa", avrebbe scritto il cantante che dai suoi canali social non manda, però, alcun messaggio. "Che rabbia sapervi lì e non esserci, e chissà quando si ripresenterà ancora l'occasione, come poco tempo fa a Savona con tanti telefonini accesi nel finale, sulle note dei bambini fanno oh", prosegue il testo firmato Giuseppe Povia ma non ancora rivendicato dall'artista. 

Così, in piazza i no green pass non hanno fatto 'oh' ma piuttosto 'ah' quando sono venuti a sapere che nemmeno Mori avrebbe partecipato. La decisione, questa sì, è stata rivendicata dallo stesso avvocato sulla sua pagina Facebook: "Ho scelto di non esserci perché non trovo ammissibile che in città ci siano due diverse manifestazioni in contemporanea. Non voglio dare la colpa a nessuno, né prendere le parti di nessuno, ma in questo momento l’unità è un obbligo. Spero che i gruppi che tanto hanno fatto in questi mesi trovino una sintesi molto rapidamente in modo che questo grave errore non si ripeta più".

Ma perchè il fronte si è diviso? Proprio la presenza di Povia, conosciuto per le sue posizioni omofobe e razziste e quella di Mori, candidato con Casapound alle elezioni europee del 2019, avrebbe fatto storcere più di qualche naso no vax e fatto partire lo starnuto: dispersi, così, i gruppi. Il comunicato di una parte della Cub (Confederazione Unitaria di Base Genova) contro se stessa, ma rivolto a un'altra categoria, avrebbe poi contribuito ad agitare le acque. Tra gli altri, si aggiunge il Comitato liberi cittadini di Genova a cui "ciò che preme sono i problemi dei lavoratori, più che le diatribe tra sindacalisti" e invita al ricongiungimento con il collettivo dei sanitari. Insomma, diverse ideologie sommate alla presenza ingombrante di Povia e Mori avrebbe causato la scissione del 22esimo sabato.

Sfuggente sui reali malumori del movimento anche Lorenzo Sinigaglia, portavoce di Libera piazza Genova: "Oggi in piazza c'è una sola manifestazione contro il green pass e poi ci sono certi individui che hanno organizzato poco più di una recita di Natale in un'altra piazza, ma sostanzialmente restiamo compatti, il nostro obiettivo è abbattere il governo Draghi e tutto ciò che esso rappresenta".

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